Crossodromo Tagliacozzo: Soa Onlus presenta 2 esposti

tagliacozzo

La Stazione Ornitologica abruzzese Onlus invia due esposti contro la realizzazione di un crossodromo a Tagliacozzo.

 

La Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus  per  chiedere la sospensione dei lavori in corso a Tagliacozzo per la realizzazione di un crossodromo oggi ha inviato con urgenza due esposti alla Regione Abruzzo, alla Procura della Repubblica di Avezzano, ai Carabinieri-Forestali e al Comune di Tagliacozzo.

In una nota la SOha Onlus scrive che “Estesi movimenti terra stanno interessando un terreno su cui grava il vincolo idrogeologico, come testimoniano le stesse immagini fotografiche e video che si possono reperire addirittura sul sito del Comune di Tagliacozzo e su quello di un’associazione che starebbe curando il progetto. L’aspetto più rilevante riguarda la procedura di Verifica di Assoggettabilità a V.I.A. a cui devono essere sottoposti obbligatoriamente i progetti di realizzazione di piste per motocross secondo le normative comunitarie. Infatti tra i progetti che sono assoggettati a tale disciplina vi sono quelli di cui all’Allegato IV del D.lgs.152/2006 (progetti di competenza delle regioni). In particolare, al punto 8 lettera b) si può leggere: “8. Altri progetti: b) piste permanenti per corse e prove di automobili, motociclette ed altri veicoli a motore;” Ebbene, sul sito della Regione Abruzzo, ente competente per la verifica, non siamo riusciti a rintracciare alcun procedimento riguardante opere di questo genere a Tagliacozzo come invece accaduto per iniziative di questo tipo a Città S.Angelo, Casoli e Penne. La procedura è stata fatta? Tra l’altro per il tipo di lavori in corso e secondo la descrizione fornita dallo stesso comune e dall’associazione che starebbe realizzando l’attività, emerge in maniera inequivocabile che si tratta di un’opera duratura nel tempo e non temporanea, tanto che è prevista l’inaugurazione per sabato prossimo. All’impianto è stato assegnato anche un nome .Queste opere devono essere attentamente valutate per via dei potenziali impatti sull’ambiente e sulla vivibilità, in primo luogo per le problematiche connesse all’inquinamento acustico. Le prime case sorgono a meno di 200 metri dal sito. Inoltre bisogna verificare gli aspetti riguardanti l’uso del suolo. Negli esposti si chiede, tra l’altro, di verificare la sussistenza di tutte le autorizzazioni e di valutare la legittimità di quelle eventualmente concesse”.