Per il personale del Crua di Avezzano, il Consorzio di ricerca unico d’Abruzzo, è stato scongiurato il licenziamento collettivo. Ora si dovrà procedere al piano di rientro dei debiti.
Presso gli uffici dell’Ispettorato Provinciale del Lavoro dell’Aquila è stata chiusa la procedura di licenziamento collettivo del personale del Crua, il Consorzio di ricerca unico d’Abruzzo Crua, con la conciliazione tra i dipendenti dell’Ente e l’amministratore unico Rocco Micucci.
In un comunicato stampa Micucci spiega che “L’accordo è stato raggiunto grazie al senso di responsabilità di tutte le parti in gioco. Un accordo, condiviso dalle maggiori sigle sindacali regionali Cgil-Cisl-Uil, nonché da tutti i lavoratori che lo hanno sottoscritto individualmente, che ha previsto la revoca dei licenziamenti, tranne che per la figura del direttore non più prevista dal nuovo statuto, a fronte del grande sacrificio economico dei lavoratori, che hanno rinunciato alle indennità aggiuntive maturate e hanno aderito ad una forma volontaria di part-time fino ad un massimo del 40 per cento di riduzione dell’orario di lavoro per i prossimi tre anni. La solidarietà messa in atto dai lavoratori ha quindi evitato il licenziamento del 50 per cento della forza lavoro dell’Ente. Questo sforzo dei dipendenti, comunque temporaneo, ha permesso il contenimento dei costi della struttura, passo indispensabile per il risanamento e rilancio del Centro di Ricerca. Ma esso non è sufficiente. È necessario a questo punto l’impegno dei Soci, Regione Abruzzo e Comune di Avezzano, perché facciano la loro parte risanando il pregresso attraverso un piano di rientro dei debiti. Infatti i dipendenti sono in credito ancora di 18 stipendi e ci sono le spese pregresse di gestione da saldare, come hanno evidenziato i bilanci 2015 e 2016 che sono riuscito a portare all’approvazione in questi mesi di duro lavoro. Solo così si possono porre seriamente le condizioni perché il Centro di ricerca unico D’Abruzzo possa essere effettivamente un punto di riferimento per l’agricoltura e le biotecnologie per la nostra regione, non solo attraverso attività di ricerca e sperimentazione, ma anche attraverso la fornitura di servizi tecnici alle aziende del settore al fine di renderle economicamente competitive,servizi finalizzati anche all’introduzione di nuove tecnologie, alla modernizzazione delle attività, alla formazione e aggiornamento professionale del loro personale”.