Vigili del fuoco al lavoro da ieri sera per domare un incendio divampato nella discarica di Cupello. Si tratta del quinto rogo, in due anni, nella terza vasca del Civeta. Scatta l’allarme esalazioni.
Sul posto per cercare di arginare le fiamme sono intervenute 4 squadre di vigili del fuoco. Sono stati ridotti in cenere i rifiuti, non ricoperti, presenti nella terza vasca, dove negli ultimi due anni ci sono stati cinque incendi: due nel giugno del 2018, uno a giugno e a luglio del 2019 e infine quello di ieri sera. A dare l’allarme è stato il custode notturno degli impianti.
La vasca del Civeta in questione, sotto sequestro dallo scorso 20 marzo , che si trova in valle Cena, è gestita dalla Cupello Ambiente. Il rogo è divampato ieri sera, 20 ottobre, intorno alle ore 22, sprigionando fiamme, alte diversi metri, e una densa colonna di fumo che erano visibili a diversi chilometri di distanza.
Sul posto insieme ai vigili del fuoco del distaccamento di Vasto e del comando provinciale di Chieti sono arrivati anche i carabinieri, i tecnici dell’Arta, il commissario del Civeta Valerio De Vincentiis, il sindaco di Cupello Graziana Di Florio e il vicesindaco Fernando Travaglini.
Questa mattina oltre che a Cupello, un forte odore di immondizia bruciata è stato avvertito anche a San Salvo e nella zona di Punta Penna a Vasto ed una coltre di fumo ha investito anche Monteodorisio.
Il commissario Valerio De Vincentiis ipotizza che l’incendio sia dovuto all’autocombustione poichè venerdì scorso gli operatori della Cupello Ambiente avevano notato del fumo ed avevano avvisato i vigili del fuoco che avevano fornito loro informazioni su come intervenire.
Il sindaco di Monteodorisio Catia Di Fabio ha invitato la cittadinanza a non uscire di casa e a tenere porte e finestre chiuse. Si sta valutando anche la chiusura delle scuole.
Per domani 22 ottobre, alle ore 19.00, il Comitato Difesa Comprensorio Vastese ha convocato un’assemblea pubblica dal titolo “A fuoco la discarica del vastese, ancora roghi a Valle Cena. Più informazioni ai cittadini e azioni da intraprendere” nella consiliare del municipio di Cupello ed ha invitato tutta la cittadinanza a partecipare.
REAZIONI E COMMENTI:
In una nota il Comitato Difesa Comprensorio Vastese scrive che “E’ emergenza ambientale, vasta e totale, a Valle Cena. L’incendio di ieri sera, al mattino non ancora spento, con puzze giunte a chilometri e chilometri di distanza, spazza via ogni incertezza. Non c’è mai stato nessun allarmismo, nessuna esagerazione. Bruciano ancora una volta rifiuti nell’invaso del Civeta, alle puzze che da mesi ormai vengono segnalati anche alla stampa si aggiunge qualcosa di ancor peggiore.
C’è poco da girarci intorno e tergiversare, quanto accaduto pretende risposte immediate, chiare, nette, trasparenza assoluta. Troppi i dubbi, troppe le incertezze, troppe le domande che in questi mesi il Comitato Difesa Comprensorio Vastese – e non solo – ha posto sul terreno. E ci duole dover aggiungere che abbiamo cercato varie interlocuzioni istituzionali, anche a livello regionale. Ma escluso il presidente della commissione regionale di vigilanza Smargiassi non abbiamo avuto risposte. Ora basta!! Vengano fornite le sacrosante risposte non a noi, ma a tutta la cittadinanza e ad un territorio che è colpito da un’emergenza ambientale non solo infinita, ma addirittura sempre più in aumento.
In questi mesi si è andati avanti con soluzioni “tampone” all’emergenza conferimenti. A fine ottobre è verosimile anche la prima vasca non sarà più utilizzabile. Che si farà? Non si può in 7 mesi non aver trovato una soluzione strutturale.
In un articolato comunicato del 4 settembre, giurisprudenza e dottrina alla mano, abbiamo ricordato quali sono le possibilità e i campi d’intervento – a partire dalla custodia giudiziaria – in caso di sequestro preventivo. Apprendiamo dalla stampa che il 10 ottobre (cioè 10 giorni prima dell’immenso incendio!) la Procura ha dato via libera ad un intervento di copertura. Come volevasi dimostrare, i fatti confermano quanto abbiamo scritto.
Vedendo la cronaca nazionale e le notizie di roghi di rifiuti da Nord a Sud ci viene difficile credere che prendano fuoco da soli, quasi improvvisamente anche materie inanimate avessero tendenze suicide. Le telecamere di sorveglianza, di cui abbiamo già scritto in precedenti interventi, sono mai state attivate? Se la risposta è negativa qualcuno deve spiegazioni alla cittadinanza. E poi agire di conseguenza. In questi mesi cosa è arrivato ancora in quell’area? Quali rifiuti e da dove? Quali tipologie di rifiuti, arrivate da dove, sono bruciati in queste ore? Quali monitoraggi della qualità dell’aria in queste ore sono stati attivati? Con quali risultati? A nessun livello si tergiversi e ci si nasconda più dietro mancanze fondi, tecnicismi e altro. A Valle Cena l’aria va monitorata, h24 e in maniera precisa e puntuale. Le risposte necessarie a cosa cercare e come esistono. E per le istituzioni preposte alla salute pubblica dovrebbero essere sotto mano. Quindi chi di dovere agisca immediatamente e come è doveroso fare”.
Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Pietro Smargiassi afferma che si tratta dell'”Ennesimo incendio, il quinto in due anni, nella terza vasca della discarica Valle Cena. Lo scorso giugno interessai personalmente il Governo Regionale della situazione della discarica di Valle Cena visti i ripetuti episodi di incendio verificatisi in particolare nella terza vasca tramite un’interpellanza portai il caso in Consiglio regionale e chiesi di conoscere le determinazioni dell’ARTA circa i rifiuti bruciati e la natura delle sostanze rilasciate nell’aria.
Invitai anche a rendere note quali misure di sicurezza erano presenti nel sito e spronai l’Assessore Campitelli ad effettuare un sopralluogo sull’area per rendersi conto della situazione della discarica, il cui ciclo di vita sarebbe tarato in otto anni ma in realtà parrebbe già in via di saturazione dopo soli due. Da allora nulla è cambiato, e oggi siamo nuovamente costretti a doverci occupare di un vasto incendio che ha generato un’imponente nube di fumo ed un odore nauseante che si propaga in un raggio molto ampio.
I sindaci dei comuni limitrofi alla discarica si trovano nuovamente costretti a richiedere ai cittadini di tenere chiuse porte e finestre delle abitazioni per la scarsa salubrità dell’aria. Tutto questo dimostra come la gestione dell’impianto continui ad essere carente in termini di sicurezza. E’ evidente, quindi, che un tale stato di cose dipenda anche dal mancato cambio di passo, rispetto al passato, da parte del Governo Regionale. Ritengo che probabilmente l’Assessore Campitelli abbia sottovalutato il problema e continui a sottostimare il potenziale rischio che l’area di Valle Cena diventi una delle numerose aree altamente inquinate d’Italia. A questo punto auspico – conclude il 5 stelle – che Marsilio ritiri la delega al proprio Assessore e si faccia seriamente carico di un problema che sta affliggendo l’area del vastese, mettendo a serio rischio la qualità di vita degli abruzzesi che risiedono in quelle zone”.
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