Dal 29 luglio il “Frecciabianca” si chiamerà “Frecciargento”, cambia nome l’alta velocità da Pescara a Milano ed anche la tariffa, ma il servizio sarà identico.
Lo annuncia con rammarico Federconsumatori Abruzzo e Molise che segnala come i tempi di percorrenza da Pescara a Milano restino invariati, ma con un sensibile aumento dei prezzi dei biglietti da un minimo del 14% ad un massimo del 30%. Qualche esempio: dopo il 29 luglio da Pescara a Giulianova con il nuovo Freccia Argento si pagherà 16 euro invece che 12,50 e sull’intera tratta l’aumento sarà di 10 euro, per arrivare a Milano con l’alta velocità serviranno 81 euro dopo il 29 luglio invece che gli attuali 71. Ma l’aspetto più clamoroso è l’aumento degli abbonamenti, in particolare quello da Pescara a Rimini dove si andrà a registrare un +88%. Come dire che da Freccia Bianca si passa a Freccia Argento, con i servizi di Freccia Bianca e le tariffe del Freccia Rossa.
“Rendendo grottesca – scrive in una nota Federconsumatori – la differenza di prezzo del biglietto ferroviario tra chi può disporre della possibilità di scelta data dal mercato e dalla presenza dell’alta Velocità, e chi, come gli abruzzesi e i marchigiani, ne sono privi”
Sostanzialmente Federconsumatori punta il dito contro una forma di Monopolio di Trenitalia che sull’alta velocità, specie nelle tratte adriatiche, fa un pò quello che vuole nonostante sia stata – ci dice Tino Di Cicco di Federconsumatori Abruzzo e Molise – già pesantemente sanzionata in un paio di occasioni:
“Ed anche su questa vicenda siamo pronti come associazione – dice ancora Di Cicco – a presentare un esposto al Garante, perché non vorremmo che dietro questo arbitrario aumento ci sia una sorta di operazione di auto finanziamento per l’acquisto di Alitalia.”
Federconsumatori chiede anche un intervento deciso e fermo da parte delle Istituzioni fino ad ora assenti:
“Devono far sentire la loro voce – prosegue Di Cicco – non possiamo essere solo noi come associazione a protestare nei confronti di una situazione che si fa di giorno in giorno sempre più insostenibile. La Regione dov’é? Perché non avvia un confronto duro con Trenitalia pretendendo garanzie per i propri viaggiatori?”
Il Servizio del Tg8: