Danni all’agricoltura in Abruzzo: Febbo chiede sgravi fiscali e fondi straordinari a sostegno delle imprese agricole messe in ginocchio dal maltempo.
“La Regione Abruzzo, dopo aver immediatamente dichiarato lo stato di emergenza e aver richiesto il decreto nazionale di declaratoria dello stato di calamità naturale, intervenga in aiuto al mondo agricolo con ulteriori, specifiche e mirate misure al fine di dare una risposta concreta alla grave situazione in cui versa l’agricoltura abruzzese e in modo particolare gli allevatori”.
Questa la proposta avanzata dal Presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo contenuta in una Risoluzione urgente indirizzata a presidente della Regione, all’assessore regionale Pepe e al Presidente della Commissione agricoltura Berardinetti, chiedendo il loro impegno ad intervenire presso il Ministro Martina al fine di attuarle queste misure.
“Gli eventi calamitosi straordinari – continua Mauro Febbo – sia in termini di quantità di neve e pioggia sia il perdurare delle scosse sismiche, hanno prodotto nel mondo rurale un quadro drammatico mettendo in ginocchio gli agricoltori facendo registrare gravi danni alle colture, perdite di bestiame e ingenti danni alle strutture. Oggi, in questo scenario drammatico a causa del perdurare di tali eventi straordinari e mai verificatisi prima, è indispensabile adottare provvedimenti urgenti al fine di snellire la burocrazia per garantire tempi davvero rapidi, altrimenti appesantiti da procedure lente, farraginose e talvolta inefficaci e tardive. Innanzitutto – spiega Febbo – è indispensabile inserire, tra le misure da adottare, una deroga all’art. 5 comma 4 del D. Lgs 102/2004 (e successive modifiche e integrazioni) relativa agli eventi assicurabili, considerato che l’evento è accaduto nella prima metà di gennaio e per le aziende è stato impossibile assicurarsi, e anche se lo avessero fatto l’area interessata è stata troppo vasta e l’evento di proporzioni davvero imprevedibili. Alle aziende agricole e zootecniche abruzzesi deve essere risarcito interamente il valore delle produzioni sia arboree sia erbacee e orticole, del latte andato irrimediabilmente perso, dei capi di bestiame deceduti a migliaia. Inoltre Le perdite per ulivi, vigneti e agrumi vanno calcolate considerando che si ripercuoteranno anche per i prossimi anni. Inoltre le misure urgenti da attuare sono: l’esonero per il 2017 e 2018 dei contributi previdenziali ed assistenziali relativi a CD (Coltivatori Diretti), IAP (Imprenditori Agricoli Professionali), OTD (Operai a Tempo Determinato) e OTI (Operai a Tempo Indeterminato); l’azzeramento dell’accisa per il carburante per l’anno in corso e l’abbattimento delle rate di mutui e prestiti in scadenza nel 2017; l’esenzione dell’Iva sugli acquisti e la conseguente compensazione dell’Iva a debito riveniente dalle vendite per il 2017 e il 2018; l’esonero dal pagamento di imposte dirette gravanti su imprese agricole/agrituristiche per il prossimo biennio; l’estensione dell’esenzione IMU per gli anni 2017 e 2018 anche ai terreni e fabbricati colpiti dal maltempo che in condizioni normali non sono esonerati; il pagamento immediato di tutti i premi a saldo PAC 2016 e premi PSR; l’esonero dal pagamento del diritto annuale camerale per gli anni 2017 e 2018; il blocco di tutte le azioni esecutive e/o giudiziarie per le aziende ricadenti nel perimetro delle zone danneggiate dagli eventi calamitosi. Inoltre per agevolare la ricostruzione di fabbricati rurali, stalle, serre e altre strutture – si legge nella risoluzione – si chiede di prevedere un credito d’imposta pari all’imposta sul valore aggiunto; finanziamenti a tasso zero per reimpianti e ricostruzione anche di vigneti e impianti arborei; fondi straordinari da affidare alla Protezione Civile per la ricostruzione delle infrastrutture e per il ripristino del potenziale produttivo, in aggiunta a quelli previsti già dal PSR; l’erogazione di un prestito di esercizio a tasso zero alle aziende danneggiate. infine è indispensabile una dotazione straordinaria di carburante per le aziende che hanno dovuto provvedere autonomamente a ripulire le strade e a liberare dalle neve campi e strutture, quelle che hanno perso capi di bestiame e quelle in cui sono caduti vigneti, alberi, capannoni o serre. Ho apprezzato – specifica Mauro Febbo – l’immediato intervento del ministro Martina sulle risorse aggiuntive straordinarie da chiedere all’Unione Europea per l’area del cratere ma vista la situazione critica del mondo rurale abruzzese è da considerare la costituzione di un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale ed in parte dai fondi del PSR. Non possiamo più permetterci che i sacrifici di una vita compiuti dagli imprenditori vengano annientati dalle calamità. I cambiamenti climatici in atto devono spingerci a una approfondita e seria riflessione, che non si limiti al momento dell’emergenza, utile a predisporre misure strutturali in grado di salvaguardare il patrimonio zootecnico e agricolo della nostra Regione. In queste ore drammatiche per il popolo abruzzese tutte le Istituzioni hanno il dovere di mettere in campo le migliori soluzioni possibili per coloro che hanno subito ingenti danni. Pertanto – conclude Febbo – è un dovere rispondere al mondo rurale riducendo il più possibile i tempi burocratici biblici e aiutare gli imprenditori agricoli coinvolti a far ripartire immediatamente le loro aziende. Le mie proposte contenute nella Risoluzione sono dei mezzi fondamentali per restituire speranza e reddito alle imprese”.