“Non so niente, ero al ristorante”, così Cosimo Nobile, imputato nel processo per la morte di Walter Albi e il ferimento di Luca Cavallito, avvenuti il primo agosto 2022 in un bar della strada parco a Pescara
Ha detto di aver saputo ciò che era successo, “questa maledetta storia”, dalla figlia del titolare del ristorante di Pescara in cui ha trascorso la serata a cena con la sua famiglia in occasione della festa di Sant’Andrea, mentre era fuori dal locale, su un muretto. E che quel giorno, il primo agosto del 2022, era uscito di casa fra le 19.40 e le 19.50: Mimmo Nobile, accusato di aver ucciso Walter Albi e gravemente ferito Luca Cavallito, oggi si è sottoposto all’esame nel processo in Corte d’Assise a Chieti per l’omicidio e il tentato omicidio avvenuti poco prima delle 20 in un bar di Pescara, una vicenda che lo vede imputato come presunto esecutore, insieme a Natale Ursino, ritenuto il mandante e a Maurizio Longo come fiancheggiatore.
La donna, secondo quanto ha detto Nobile, ricevette su whatsapp anche una foto, che ritraeva Cavallito disteso, dal telefonino di un poliziotto con cui era in contatto e quella sera sarebbe dovuto andare a cena nel locale, ma che poi non vi andò.
“Non so niente di questa storia, quella sera mi trovavo là, mi sono sempre trovato là, a cena con la mia famiglia” – ha detto Nobile che poi ha risposto alle domande sui suoi rapporti con Cavallito “ci siamo sempre visti, due tre volte a settimana, facevamo qualcosa a livello di vendere fumo, marijuana” e da giugno del 2022, dopo un diverbio telefonico “per dei soldi da recuperare su una vendita di fumo, non ci siamo più visti ne sentiti”, mentre Albi “l’ho visto un paio di volte”.
Quanto a Ursino, Nobile lo avrebbe incontrato una sola volta a Pescara per prenotare un esame medico specifico per il padre di questi, ma poi non se ne fece nulla. Nobile ha poi negato di aver portato con sé, dopo aver diviso il bottino in un’abitazione di Pescara, la pistola sottratta a una guardia giurata durante la rapina, commessa poche settimane prima, al centro agroalimentare di Cepagatti.
Nel corso dell’udienza sono stati anche sentiti, fra gli altri, la moglie e uno dei figli di Nobile. Ma anche il titolare del ristorante che, rispondendo a una domanda dal presidente della Corte, Guido Campli, ha detto che la figlia, che avrebbe ricevuto già pochi minuti dopo la fotografia delle vittime, quella sera nel ristorante non c’era. Il 29 gennaio 2025 è fissata l’udienza per sentire gli ultimi testimoni e per la discussione.
Il servizio del Tg8