In Abruzzo sono cresciuti, nel 2017, i reati contro l’ambiente. E’ quanto evidenziato dal Rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente, presentato ieri sera, per la prima volta, in municipio ad Atessa.
Città scelta non a caso perché, in questi mesi, e’ stata al centro di battaglie in difesa dell’ambiente e del territorio. Presente anche l’associazione Libera, presidio di Tornareccio. Il Rapporto evidenzia a livello nazionale le 538 ordinanze di custodia cautelare emesse per reati ambientali nel 2017 (139,5% in piu’ rispetto al 2016).
“Risultato importante sul fronte repressivo – ha spiegato Enrico Fontana, della segreteria nazionale di Legambiente – grazie all’applicazione della legge 68, come emerge dai dati forniti dal ministero della Giustizia e di un vero e proprio balzo in avanti dell’attivita’ delle forze dell’ordine”.
Dal dossier salta fuori un Abruzzo in cui, nel 2017, sono stati scovati 823 reati ambientali, con 782 denunce e 217 sequestri. Reati che riguardano i traffici illeciti di rifiuti, gli incendi boschivi, il bracconaggio e la pesca illegale.
“Atessa – ha evidenziato il sindaco Giulio Borrelli – e, piu’ in generale, la Val di Sangro, ha visto in questi mesi una forte mobilitazione, contro la riattivazione dell’impianto ex Ciaf, per il trattamento di rifiuti speciali, e contro l’apertura di un impianto per i rifiuti ospedalieri infettivi, progetto della societa’ Eugenio Di Nizio. Comune, sindaci del territorio e associazioni ambientaliste insieme con i cittadini in prima linea. Per l’ex Ciaf un primo importante risultato e’ stato ottenuto: la Eco Eridania, intenzionata a rilevare gli impianti, ha rinunciato al progetto. Ma non dobbiamo abbassare la guardia. Dobbiamo vigilare tutti insieme – ha rimarcato Borrelli- affinche’ sia rispettata la programmazione regionale e non si creino condizioni che favoriscano progetti non compatibili con il territorio e, piu’ in generale, affinche’ le male piante non attecchiscano”.
Mario Mazzocca, sottosegretario della Regione Abruzzo con delega all’Ambiente, complimentandosi per l’attivita’ del Comune di Atessa, ha sottolineato l’impegno della Regione per l’ambiente: dalle bonifiche di discariche imposte dall’Unione europea, alla tutela delle acque, al neonato Piano rifiuti.
“Abbiamo sventato ecomostri come la Powercrop in Marsica – ha evidenziato – muovendoci per la tutela del territorio”. Tra gli argomenti affrontati anche la discarica di amianto progettata a Rocca San Giovanni e avversata da Comune e cittadini. “Finche’ non esistera’ un Piano regionale per l’amianto – ha detto Mazzocca – non potranno essere realizzate discariche di questo genere”. Giuseppe Di Marco, responsabile Legambiente Abruzzo, ha posto l’accento sull’efficienza e l’intraprendenza mostrate dal Comune di Atessa nella in materia ambientale. “Importante – ha detto – anche aver costituito un Comitato di sindaci che operano a difesa del territorio, in stretto rapporto con i cittadini e con le associazioni”.