Sul trasferimento del deposito Tua da Chieti a Pescara, la famiglia Gallucci proprietaria dell’immobile scrive al governatore Marsilio. Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera dell’avv. Federico Gallucci (esponente politico di Energie per l’Italia).
Caro Presidente,
chi scrive fa parte di coloro che, insieme all’ottimo collega avv. Paolo Arquilla dell’Aquila ed al gruppo dei “Parisiani” d’Abruzzo, come certamente ricorderai, sin dalle primissime battute della tornata elettorale che Ti ha visto protagonista ha convintamente creduto nelle Tue capacità e nella Tua onestà intellettuale non esitando a darne pubblicamente credito.
Vinte le elezioni ci aspettavamo, come anche assicuratoci dal Presidente Parisi, un ruolo che, proporzionato al nostro contributo elettorale e commisurato alle nostre capacità e professionalità, ci consentisse di affiancarTI per collaborare nell’amministrazione della Regione, ma ciò ci è stato sino ad oggi purtroppo negato, mortificando ed affievolendo l’entusiasmo inizialmente speso.
Posta tale doverosa premessa, ora i fatti per i quali mi rivolgo, in particolare, alla Tua attenzione:
-avrai certamente seguito la delicata vicenda in cui è stato coinvolto il distretto della Tua spa di Chieti –uno dei più grandi ed organizzati della Regione- oggetto delle dichiarazioni rilasciate questa estate ai “mass media” dal Presidente Gianfranco Giuliante circa …”il pericolo derivante dalla copertura di amianto nella copertura del sito……amianto inscatolato solo soltanto parzialmente”… dichiarazioni rese per giustificare, in qualche modo, la decisione di trasferire d’emblèe il distretto in altra località.
La TUA spa ha quindi comunicato, peraltro con una asettica raccomandata e senza alcun preavviso di cortesia, il recesso dal contratto di locazione in essere, dando così, DOPO BEN QUARANTA ANNI, il ben servito alla mia famiglia, proprietaria del sito, con l’enorme danno patrimoniale che ne consegue.
Alle GRAVI ED ALLARMISTICHE dichiarazioni di Giuliante ha fatto seguito il mio doverose intervento, volto in primis a rassicurare la opinione pubblica e comunque a sconfessare accuse NON VERITIERE, con il quale ho puntualmente spiegato:
-che l’intera copertura di amianto del sito -parliamo di una struttura realizzata oltre 50 anni fa- è stata sin dal lontano 1996 REGOLARMENTE BONIFICATA, a perfetta regola d’arte ed a cura e spese esclusive della proprietà, seguendo la PROCEDURA DI INSCATOLAMENTO TOTALE prevista per i siti di notevole estensione dal famoso DM 29.07.1994;
-che, ad abundantiam, abbiamo fatto eseguire, immediatamente dopo le dichiarazioni rilasciate da Giuliante e sempre a nostre spese, dettagliate analisi ambientali da DUE LABORATORI SPECIALIZZATI i quali, all’unisono, hanno attestato la MANCANZA DI POLVERI DI AMIANTO;
-che era stato richiesto un incontro ISTITUZIONALE urgente, con PEC del 02.08.19 regolarmente notificata sia alla TUA che alla Presidenza della GIUNTA REGIONALE, per chiarire, costruttivamente, le reciproche posizioni e trovare una intesa finalizzata da un lato a tutelare l’interesse legittimo della proprietà, ingiustamente violato da tale improvvida ed immotivata presa di posizione del vertice di Tua e dall’altro a salvaguardare la permanenza in essere di un presidio importantissimo per la nostra città.
Orbene, la questione, Presidente, non merita di essere semplicisticamente svilita e svuotata di importanza relegandola al basso rango di una mera “lesione di personali interessi di bottega”, come qualcuno in evidente mala fede cerca di fare, ma merita, al contrario, di essere riguardata sotto ben altri aspetti che mi sia consentito evidenziare:
-l’azienda Tua si annovera tra le prime cinque società di trasporto pubblico d’Italia, dalchè le scelte e gli indirizzi assunti dal suo vertice hanno certamente riverbero a livello nazionale;
-Il Presidente della Giunta Regionale, quale titolare di un potere proprio ed esclusivo ogni qualvolta la Regione debba esprimersi come ente unitario, quale capo e responsabile dell’amministrazione regionale, quale massima autorità sanitaria regionale ma soprattutto quale SOCIO UNICO dell’assemblea di Tua che ha nominato il suo Presidente (ancorchè designato dal partito di appartenenza) non può non ascriversi la paternità e la conseguente “responsabilità politica” delle decisioni, delle dichiarazioni e delle scelte operate nell’ambito delle strategie aziendali dall’ente strumentale più importante della Regione.
Per questo, Presidente, abbiamo cercato ripetutamente di portare il caso alla Tua attenzione, ma ciò ci è stato sistematicamente impedito, non degnando di alcun seguito la formale richiesta notificata alla Presidenza VIA PEC e promettendoci incontri e riunioni il cui invito -ad oggi- non abbiamo ancora ricevuto.
-le dichiarazioni rese da Giuliante (ed incredibilmente rafforzate dalla consigliera Bucci del CDA) circa la “presenza di amianto non adeguatamente custodito” nel sito di nostra proprietà, costituito da due capannoni dall’area di circa 1.200 mq, ubicati all’interno della città e circondati da numerosi palazzi, se fosse vera, andrebbe riguardata sotto un profilo di potenziale pericolo per la salute pubblica e per la salute delle maestranza che operano nel distretto, dalchè, non merita distrazione o disinvolta indifferenza ma deve essere adeguatamente affrontata e considerata da un punto di vista squisitamente tecnico;
-un eventuale spostamento del distretto della TUA da Chieti, danneggerebbe inevitabilmente un importante capoluogo di Provincia che si vedrebbe ulteriormente e definitivamente svuotato da strutture produttive di servizi;
-di contro, il trasferimento del distretto a Pescara contribuirebbe ad aumentare costi evitabili e ad alimentare danni ambientali alla città più grande e più appesantita d’Abruzzo, perché lo spostamento della flotta di oltre 50 AUTOBUS migrati da Chieti inciderebbe in misura rilevantissima in termini di immissioni nocive, di costi aggiuntivi di carburante per ridelineare le corse e di disagio per i lavoratori;
-il mantenimento quarantennale del distretto TUA a Chieti non è stato certamente casuale ma si è mantenuto da un lato grazie alla diligente comparazione dei costi-benefici costantemente eseguita dai CDA che si sono nei decenni succeduti e che hanno sempre ritenuto conveniente per l’azienda la persistenza in essere nel nostro sito e dall’altro dalla disponibilità che sempre la proprietà ha accordato all’azienda TUA facendosi carico di numerosissimi e costosissimi interventi strutturali finalizzati alla miglior fruibilità dell’immobile e facendosi carico di altrettanto numerosi e costosi interventi di manutenzione -non dovuta- sempre a beneficio dell’azienda.
Questa massima disponibilità si è manifestata anche nel corso della ultima gestione laddove alla semplice richiesta del Presidente D’Amico abbiamo accordato una riduzione del canone di locazione -già di gran lunga sottostimato rispetto al reale valore dell’immobile- del 20%.
–dunque, Presidente, il pericolo dell’amianto non c’è e neppure ci sono i gravi motivi economici che renderebbero gravosa la prosecuzione della locazione;
-di contro, una eventuale mancata composizione della spiacevole vicenda che ho testè rappresentato, condurrà all’inevitabile approdo di un altrettanto spiacevolissimo contezioso giudiziario poiché, perdurante l’indifferenza, a noi non resterà altra via se non quella di chiedere che sia la Magistratura a valutare la fondatezza delle nostre ragion dal punto di vista: 1)= della regolarità dei contratti; 2)= della inesistenza dei gravi motivi che rendono improseguibile il rapporto; 3)=dell’ingentissimo danno arrecato al valore commerciale del nostro immobile svilito dalle ingiustificate dichiarazioni di Giuliante sulla presenza delle polveri di amianto; 4)= dei costi che la regione dovrà affrontare per una eventuale remissione in pristino stato del nostro sito che ad onta delle modifiche strutturali che si sono avvicendate in un quarantennio è stato ormai completamente stravolto rispetto alla sua originaria vocazione;
Poste queste considerazioni e nel RICONFERMARE LA NOSTRA MASSIMA DISPONIBILITA’ a venire incontro alle esigenze aziendali anche in considerazione dei sacrifici imposti dalla mannaia della “spending review”, mi rivolgo nuovamente alla Tua attenzione, Presidente, affinchè la caparbia ostinazione e la inopinata indifferenza recedano dinanzi alla illuminata saggezza alla quale -necessariamente- sono chiamati “gli uomini di buona volontà”, auspicando un Tuo autorevole e diretto intervento che ci consenta, IN UN PROFICUO CONTRADDITTORIO, di trovare una soluzione condivisa che allontani la denegatissima evenienza di vederci parti contrapposte.
Con osservanza.
Avv. Federico Gallucci