Sono ripartiti i lavori per il potenziamento del depuratore di via Raiale a Pescara. L’Aca e la Regione illustrano gli interventi in corso e assicurano che entro due anni i lavori saranno ultimati e che la capacità di trattamento dell’impianto aumenterà sarà quadruplicata.
Entro due anni il sistema depurativo delle acque reflue di Pescara, San Giovanni Teatino e Spoltore migliorerà grazie al potenziamento del depuratore di via Raiale a Pescara e al nuovo impianto che sarà realizzato a pochi metri da quello già esistente.
“I lavori sono ripartiti e saranno ultimati nel 2023 al termine dei quali la capacità di depurazione sarà quadruplicata e sarà possibile fare fronte ai problemi di inquinamento del fiume e del mare a causa dei quali Pescara si è trovata a fare i conti con i divieti di balneazione” ha detto, questa mattina, alla stampa la presidente dell’Aca Giovanna Brandelli che ha illustrato alla stampa gli interventi insieme al presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri.
Il presidente Sospiri ha spiegato che: “La riapertura odierna del cantiere Aca per il nuovo Parco depurativo significa far ripartire un’opera strategica progettata addirittura nel 2006, iniziata nel 2018 e subito interrotta a causa di un contenzioso con le ditte aggiudicatrici che si sono ritrovate con vent’anni di fanghi di depurazione da smaltire. La Regione Abruzzo-Governo Marsilio ha sbloccato 1milione di euro per consentire di individuare la soluzione per quei fanghi, che ambientalmente protetti e isolati ora segneranno il confine della nuova vasca di ossidazione, grande quanto un campo di calcio, e ringrazio il Presidente Marsilio, gli assessori Imprudente e Campitelli e tutta la struttura tecnica regionale, guidata dall’architetto Pierpaolo Pescara, per aver compreso quanto fosse strategico il ruolo della depurazione per tutta la nostra area metropolitana.
La più grande opera strategica del nostro territorio, ossia il potenziamento del nostro depuratore, era un’opera ferma, morta da anni, con sulle spalle un contenzioso per milioni di euro tra l’Aca e le ditte che si erano aggiudicate l’appalto. Al danno si aggiungeva la beffa, con l’incremento degli sversamenti delle acque reflue nel fiume perché il grande problema della nostra rete fognaria è che si tratta di un sistema ‘misto’, dunque il depuratore si trovava storicamente dei picchi di acqua pulita in ingresso. Il cantiere odierno aveva e ha invece l’obiettivo di evitare lo scarico attraverso gli impianti di sollevamento e di trattare maggiori quantità di acque, con la realizzazione di una vasca di ossidazione dei fanghi e di un impianto di filtrazione, per intercettare le acque pulite prima dell’ingresso al depuratore, che dunque dovrà bonificare una minore quantità di reflui, la loro disinfezione per eliminare la carica batterica e lo scarico. Parliamo di due stralci, da 8milioni di euro e 16 milioni di euro, bloccati dal contenzioso.
L’attività svolta dai tecnici dell’Aca con gli ingegneri Centorame, Livello e Bergia, ha permesso di predisporre una variante in tempi record al progetto ripresentato alla Regione Abruzzo che ha compreso la rilevanza della tematica e ha reperito un ulteriore milione di euro da investire per giungere a un accordo con le imprese e far ripartire i lavori che finiranno entro l’estate del 2023, ma con la spinta ad accelerare quanto più possibile. Che significa che per il 2023 avremo un depuratore pienamente funzionante capace di neutralizzare qualunque problema o rischio per la balneazione del nostro mare, che credo sia indiscutibilmente il prodotto principe del nostro litorale, ossia del nostro indotto turistico, dunque potenziamento del depuratore, mare costantemente balneabile. E questo è solo uno dei risultati ottenuti da una gestione sana, corretta, seria, dell’Aca con l’ingegner Brandelli, che ora deve puntare anche alla risoluzione della crisi idrica, partendo dalla consapevolezza che sono sei mesi che non piove, da maggio 2021, dunque c’è una siccità inevitabile degli impianti, e per questa ragione vanno sicuramente realizzate le opere per non disperdere risorse idriche nel sottosuolo.
A tal fine la Regione Abruzzo ha già stanziato 140milioni di euro nel PNRR per il 2022. A tali interventi vanno però aggiunti la necessaria installazione di quegli impianti che consentono di accumulare acqua nelle ore notturne per l’approvvigionamento diurno di tutti gli utenti, fermo restando che purtroppo il nostro sistema di captazione delle acque insiste all’interno della più grande discarica d’Europa, Bussi, dunque un SIN, un sito di interesse nazionale, e non è così semplice ottenere le autorizzazioni ministeriali per scavare nuovi pozzi e incrementare la quantità di acqua emunta e da portare nelle case.
Pensiamo però che quelli che fino a ieri e alle vecchie gestioni dell’Aca erano contenziosi, oggi sono opere e cantieri produttivi. E nel frattempo partirà anche il terzo stralcio di opere di 3milioni di euro che ci permetterà di migliorare ulteriormente le prestazioni del depuratore, aumentando la sua portata da 75mila metri cubi a 125mila metri cubi al secondo di reflui trattati, ovvero raddoppierà la sua capacità di lavoro”.
Il dirigente dell’Aca Lorenzo Livello, durante il sopralluogo sul cantiere, ha spiegato che attualmente “Come piove la prima pioggia crea l’incremento di 3000 metri cubi all’ora a fino a 4000 si riesce a reggere la portata ma oltre 4000 l’impianto di depurazione va in affanno e sversa nel fiume. Con queste opere arriveremo a 8700 metri cubi all’ora e quindi tratteremo più del doppio di quello che si tratta adesso. Con il terzo stralcio dei lavori si potrà arrivare a 12000 metri cubi. Quindi parliamo di quattro volte tanto. Qui arrivano dalle tre reti fognarie dei comuni di Pescara, San Giovanni Teatino e Spoltore, e parliamo di 185 mila abitanti, tutti gli scarichi civili delle tre reti fognarie più gli scarichi industriali, artigianali, laboratori e attività commerciali”.