Di Matteo su Legge “Garage” Abruzzo: “la norma resta vigente, il Consiglio dei Ministri ha impugnato solo tre articoli”.
Di ieri la notizia del Consiglio dei Ministri che si pone di traverso rispetto alla Legge Regionale sul recupero di garages e cantine con annessa soddisfazione per associazioni ambientaliste e M5S che tanto si erano battuti contro questa norma. Di oggi, invece, la piccata precisazione dell’assessore regionale Donato Di Matteo che smorza gli entusiasmi:
“Quando si affrontano argomenti di particolare interesse sociale e specialmente normative che attengono alla trasformazione del territorio – spiega l’assessore regionale all’Urbanistica Donato Di Matteo – , tendenti a dare risposte ai cittadini, sarebbe opportuno che chi interviene sugli organi di stampa molto genericamente e pesantemente, censurando anche in maniera volgare l’attività che l’istituzione regionale svolge a rispondere alle esigenze richieste dal territorio, lo faccia senza demagogia e senza spirito di avversione politica. Della L.R. 40 non è stato impugnato dal Governo l’impianto, ma solo il comma 4 dell’articolo 4 e gli artt. 5 e 7”.
Nel merito dell’articolo 4 comma 4 il Governo fa rilevare che “è ammessa variazione anche in deroga ai limiti e prescrizioni edilizie di strumenti urbanistici ed edilizi comunali vigenti…”. Tale disposizione secondo il Governo presenta profili di illegittimità costituzionale, in quanto determina una elusione dell’obbligo di sottoporre a Valutazione ambientale strategica la modifica dei piani o programmi potenzialmente oggetto di Vas. Al comma 3 dello stesso articolo è detto chiaramente che gli interventi devono rispettare, oltre a tutte le altre norme, anche quelle riferite alla tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. L’articolo 5 prevede gli ambiti di esclusione, rinviando ai Comuni l’individuazione delle aree sulle quali non possono avvenire le variazioni di destinazione d’uso. Le aree da stralciare vanno desunte da programmi e piani vigenti in ambito regionale. La censura rinvia invece alla Regione questo compito, la quale di fatto ha già individuato le criticità di dette aree soggette a vincoli alluvionali, sismici, geologici e idrogeologici contenute nei piani approvati e vigenti. Tali censure si ritengono essere delle prescrizioni, alle quali si risponderà con atto di precisazione recependo quanto indicato nel motivato intervento del Governo. L’articolo 7 (rapporto del Piano demaniale marittimo col Piano naturalistico della Pineta Dannunziana), dettato da una necessità contingente del territorio, non è stato riconosciuto legittimo dal Governo. Pertanto si recepiscono integralmente le censure e si provvederà al suo stralcio.
“Recepite dette indicazioni del Governo che riteniamo essere solamente di precisazione e a conferma di leggi statali, la L.R. 40 del 1° Agosto 2017 avrà definitivamente applicazione con tutti i previsti limiti delle norme antisismiche, di sicurezza e antincendio, dell’efficienza energetica e della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema oggi vigenti in Italia. Nei prossimi giorni la Regione si costituirà portando le proprie ragioni sui suddetti tre articoli con disponibilità al recepimento e precisazioni delle argomentazioni sollevate. La L.R. 40 resta vigente e può essere applicata e sulle disposizioni impugnate seguiranno soltanto delle disposizioni applicative. Ribadiamo – afferma l’assessore Di Matteo – che il provvedimento legislativo ha tutti i requisiti per dare la possibilità alle famiglie di adeguare la propria abitazione, trasformando i locali accessori in residenziali. Un’opportunità enorme per le amministrazioni comunali e per i privati cittadini che possono utilizzare correttamente tali spazi abitativi. La normativa non determina sanatoria, ma permette di trasformare locali di servizio in abitabili ed evitare ulteriore consumo del suolo. Le strutture potranno essere recuperate come aree per attività artigianali, commerciali o destinate al settore turistico oltre all’uso abitativo. I proventi, dati dai recuperi abitativi, sono destinati ad opere di urbanizzazione dei comuni che hanno difficoltà ad avere al proprio interno spazi verdi, parcheggi e servizi per la collettività. La legge – conclude l’assessore regionale – favorisce nuove utilità di abitazione per chi deve realizzare dimore per i propri figli impedendo così nuove edificabilità”.