Amministrazione comunale ed associazioni di categoria sul piede di guerra a Pescara dopo la decisione da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche di ripartire da zero con la procedura per lo svuotamento della vasca di colmata al Porto Canale.
Nella mattinata di ieri, primo giorno dell’anno, sopralluogo del sindaco di Pescara Carlo Masci e del vice presidente della Confcommercio Riccardo Padovano, a bordo del peschereccio “Nonno Remo I”, per prendere visione della situazione ritenuta ormai insostenibile. Nei giorni scorsi il Provveditorato alle Opere Pubbliche che entro il 31 dicembre avrebbe dovuto provvedere allo svuotamento della vasca contenente il materiale dragato, ha fatto sapere di aver annullato la gara per la rimozione dei fanghi dichiarando di dover ripetere da capo la procedura. Un dietrofront mal digerito dal sindaco Masci e dalle associazioni di categoria per una serie di ragioni. Intanto l’immagine della città segnata da oltre sei anni dal degrado più assoluto in uno dei punti accesso, quello dal mare, in teoria tra i più suggestivi. Al contrario, per chi arriva a Pescara dal mare l’accoglienza è rappresentata da 200 mila metri cubi di fanghi. Altro aspetto, non meno preoccupante, il rischio concreto che ora quel materiale potrebbe essere classificato come rifiuto speciale facendo lievitare di non poco i costi per il suo smaltimento.
Quel fango», ha avvertito Masci, «deve andare via assolutamente prima che inizi la nuova stagione estiva. Con il Provveditorato c’è ormai una diatriba aperta da tempo, sono sei anni che c’è quello scandalo insopportabile per la nostra città ». «Con questo sopralluogo», ha affermato, «vogliamo testimoniare il nostro disagio. Il Provveditorato deve muoversi e far ripartire il bando velocemente. Se questo è stato sbagliato, come sembra, lo rifaccia in tempi rapidi perché Pescara non può più sopportare dopo sei anni questa situazione. Altrimenti, percorreremo tutte le vie possibili e immaginabili per far intervenire chiunque possa in qualche modo eliminare questo scandalo che dura ormai da troppo tempo e che danneggia la città. Non voglio essere il sindaco che fa il funerale al porto di Pescara».
Manifesta un certo pessimismo il vice presidente di Conrfcommercio Padovano che parla di porto bloccato:
“davanti alla darsena commerciale non possiamo avviare interventi di dragaggio- ha detto Padovano – proprio per la presenza di questo materiale nella vasca. La città non può organizzare nemmeno una gita con una nave a causa dei fondali troppo bassi».