In Regione, a Pescara, in occasione della riunione del tavolo tecnico sul via libera definitivo al nuovo piano di dimensionamento scolastico, l’assessore alla Pubblica Istruzione Piero Fioretti ha espresso la sua disponibilità al confronto e a trovare soluzioni riguardanti le diverse problematiche di competenza regionale.
Migliorare l’assetto organizzativo degli istituti scolastici per fare in modo che il sistema scuola in Abruzzo, tenendo conto della diversità dei territori soprattutto in chiave demografica e dei collegamenti, sia sempre più efficiente e al passo con i tempi è l’obiettivo che la Regione, le quattro amministrazioni provinciali, l’ufficio scolastico regionale, i sindacati e l’ANCI intendono perseguire superando le criticità legate, in particolare, al sottodimensionamento di alcuni istituti e al gap esistente tra le aree interne e quelle costiere: è quanto ha ribadito oggi l’assessore regionale con delega alla Pubblica Istruzione Piero Fioretti a Pescara nel corso tavolo tecnico inter-istituzionale convocato per definire il piano riguardante il dimensionamento della rete scolastica regionale e l’offerta formativa 2020-21.
In alcuni territori, per esempio al Comune dell’Aquila, le questioni riguardanti il dimensionamento scolastico, sono al centro di polemiche e proteste poichè la riorganizzazione, voluta e
approvata dalla giunta guidata dal sindaco Pierluigi Biondi, prevede l’abolizione delle attuali direzioni didattiche e l’istituzione di sei istituti comprensivi: Patini, Mazzini, Dante Alighieri, Sassa, Paganica e Carducci.
La decisione è stata fortemente contestata dai sindacati e praticamente da tutto il mondo della scuola cittadino, dai dirigenti, dagli insegnanti e dalle famiglie degli studenti. Un fronte che da settimane è in mobilitazione per chiedere la sospensione della delibera finché non sarà partita la ricostruzione fisica delle scuole che è ancora troppo lenta.
Ieri, 14 novembre, un gruppo di docenti e rappresentanti dei sindacati e dei comitati civici, che contestano la riforma, ha tenuto un presidio simbolico davanti alla sede del Consiglio regionale, durante il quale è stata rilanciata anche la raccolta di firme che conta al momento oltre mille adesioni.
Secondo sindacati, comitati, presidi e insegnanti, al momento della stesura della delibera, approvata dalla giunta comunale, non ha coinvolto i vari portatori di interesse e non è stato portato all’attenzione del un consiglio comunale.
Il piano è contestato anche perché non tiene conto della ricostruzione dell’edilizia scolastica e anche perché penalizza fortemente la direzione di Sassa, che si ritroverà con molti meno iscritti rispetto agli altri istituti: circa 700, a fronte di una media di mille.
Il servizio del Tg8