Sospese le ricerche di Giorgio Lanciotti, l’escursionista 35enne disperso in montagna dallo scorso 21 settembre, andate avanti incessantemente per 26 giorni
Perticolarmente intenso il lavoro svolto da tutti i Corpi competenti scesi in campo, ciascuno per la rispettiva competenza e professionalità: Vigili del Fuoco, Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas), Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, Arma dei Carabinieri.
E’ quanto si legge in una nota con cui la Prefettura di Teramo comunica che, “non essendo emersi, a oggi, elementi investigativi dai quali desumere scenari di scomparsa diversi dalla ipotesi di evento accidentale in alta montagna, i soccorritori ritengono di aver fatto tutto il possibile e che le ricerche, salvo dovessero in futuro emergere ulteriori elementi, non possano proseguire, tenuto conto, inoltre, dell’approssimarsi della cattiva stagione”.
Stando a quanto riferito dagli esperti, prosegue la nota, “il mancato ritrovamento del Lanciotti potrebbe trovare spiegazione nella combinazione di contemporanee condizioni sfavorevoli nell’ambito di uno scenario estremamente impervio”.
“Per questo motivo in mattinata il prefetto di Teramo, Fabrizio Stelo, con le strutture coinvolte nelle attività, ha ricevuto i familiari per metterli al corrente degli ultimi sviluppi delle ricerche e per esprimere la piena vicinanza istituzionale e il pieno sostegno umano”.