La campionessa Sabrina Bassi, al Giro d’Italia, ospite della Fondazione Isal, di cui è vice presidente l’abruzzese D’Andrea, parla della lotta al dolore cronico.
La campionessa paraolimpica Sabrina Bassi alla premiazione della quindicesima tappa di Bergamo del Giro d’Italia, domenica 21 maggio, ospite della Fondazione Isal, di cui è vice presidente l’abruzzese Gianvincenzo D’Andrea, ha parlato della lotta al dolore cronico. Sabrina Bassi, campionessa paraolimpica di sci nautico 2015/2016 e unica donna nella nazionale italiana in questa disciplina, ha offerto la sua testimonianza nell’ambitodel progetto di sensibilizzazione sul dolore cronico portato avanti nel corso del Giro d’Italia dalla Fondazione ISAL e Boston Scientific.
Il vice presidente D’Andrea spiega che “La trentaquattrenne atleta di Legnano, disabile dal 2004 a seguito di un incidente stradale, ha partecipato alle premiazioni, testimoniando la straordinaria dimensione umana e sportiva degli atleti che, in tanti modi, hanno superato le barriere e le sofferenze della vita quotidiana. Sabrina è la portavoce e la testimonianza diretta di quanto le nuove terapie in campo dell’algologia (di cui la Fondazione ISAL è una pioniera dal 1997) e le tecniche biomediche avanzate (di cui la Boston Scientific è leader del settore) siano strumenti indispensabili e imprescindibili nella battaglia quotidiana contro le tante forme che il dolore cronico può assumere, colpendo in Italia ben il 26% della popolazione (100 milioni i pazienti europei). Ha iniziato ad allenarsi nello sci d’acqua agonistico nel 2013, stimolata da straordinari amici, appassionati del medesimo sport, come Daniele Cassioli (campione mondiale non vedente) e Pietro Demaria (campione disabile); i primi successi sportivi , i contatti con la Fondazione Isal e poi con l’Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Legnano hanno successivamente propiziato l’incontro con Alessandro Dario, dirigente dell’UnitàSemplice di Neurochirurgia Funzionale dell’Ospedale di Circolo (Varese) e riconosciuto come uno dei massimi esperti italiani di “neurostimolazione spinale. Dopo soli due mesi dall’impianto, per il quale sono stati utilizzati neurostimolatori spinali di ultimissima generazione Boston Scientific, Sabrina ha ripreso l’attività agonistica conseguendo risultati a detta di molti inimmaginabili (2015: medaglia d’oro ai Campionati Mondiali per Disabili in California; 2016: argento ai Campionati di Europa e Africa di Sci nautico per disabili in Norvegia; 2017: mondiali di sci nautico per disabili in Australia, dove ha conquistato la medaglia d’argento, per citarne solo alcuni.
Alessandro Dario ricorda che “la lotta contro il dolore cronico si basa su due pilastri terapeutici e cioè le terapie farmacologiche (pastiglie o farmaci da iniettare) e gli impianti di dispositivi medici, finalizzati alla stimolazione delle terminazioni nervose. Le prime, più accessibili e di più facile somministrazione, possono però risultare inefficaci nel contrastare il dolore, oppure generare effetti collaterali molto invalidanti nella vita quotidiana. I dispositivi impiantabili, una delle soluzioni più evolute della scienza medica, comportano in realtà procedure minimamente invasive, vengono inseriti sopra il midollo spinale e, analogamente ai pacemaker cardiaci, attraverso un sottilissimo catetere erogano impulsi elettrici che di fatto bloccano la propagazione della stimolo doloroso. Inoltre – e Sabrina Bassi ne è la straordinaria testimone – i dispositivi per neurostimolazione spinale si sono dimostrati di grande aiuto per molti atleti disabili cui hanno consentito di recuperare importanti funzioni vitali. Non sempre questo è possibile; i risultati sono infatti legati alla tipologia ed entità del danno subito e nulla – Sabrina lo conferma – si può conseguire senza la volontà, la determinazione di ogni paziente a superare limiti, pregiudizi, barriere fisiche e psicologiche. Ma questa innovazione terapeutica, una delle “nuove frontiere” della medicina mininvasiva, si è dimostrata di straordinaria efficacia per molte persone.
Le medaglie e il curriculum sportivo di Sabrina Bassi sono un motivo di orgoglio e un formidabile stimolo per tanti pazienti, sportivi e non, che possono rivolgersi ai centri specializzati per sconfiggere il dolore”.