Classica prassi investigativa a Vasto per risolvere il giallo della donna di 70 anni trovata con il cranio rotto nella sua abitazione, dal marito.
Da una sommaria visione della scena, a determinare la morte di Cesira Fiore potrebbe essere stato quasi sicuramente un malore che l’ha fatta cadere e battere violentemente il capo sul pavimento. Questo perché non ci sono elementi che mostrino la presenza di estranei in quel pomeriggio di venerdì quando la donna é deceduta. Tuttavia gli inquirenti hanno già avviato la tipica prassi su indicazione del maggiore dei carabinieri Amedeo Consales e la supervisione del Procuratore di Vasto Giampiero Di Florio. Da una parte il sequestro dell’appartamento di Via Brindisi per consentire agli specialisti di scandagliare ogni angolo della casa alla ricerca di elementi utili per capire come sono andate le cose, e dunque impronte digitali, ma anche aspetti riguardanti le cause del violento trauma cranico, o eventuali ammanchi di preziosi o denaro. Dall’altra l’esame autoptico che sarà svolto domani mattina all’ospedale di Chieti, dal medico legale Pietro Falco. Anche questo é un passaggio estremamente importante, quasi decisivo, se dovesse emergere, infatti, che un calo di pressione, un infarto o peggio un ictus abbiano causato la caduta a peso morto della vittima, e dunque il trauma cranico risultasse consequenziale, non ci sarebbero più dubbi e il caso verrebbe archiviato. Intanto i carabinieri hanno già ascoltato il marito di Cesira, Saverio Tana, é stato lui a ritrovare il corpo senza vita della moglie, é ancora profondamente scioccato e non ha saputo fornire elementi chiarissimi, dichiarando di essere tornato a casa e di aver scoperto il corpo senza vita di Cesira. Ascoltati anche diversi vicini che non hanno riferito di particolari episodi, di quel venerdì pomeriggio, che possano far pensare alla presenza di qualcuno in quella casa oltre Cesira, inoltre non sarebbero stati percepiti lamenti, grida, o rumori sospetti.