Questa sera al Teatro Marrucino di Chieti, in anteprima nazionale, “Bastarde senza gloria” di Gianni Quinto. Sul palco Gegia, Manuela Villa, Valentina Olla, Sabrina Pellegrino, Giulia Perini, Elisabetta Mandalari, Eugenia Bardanzellu
Lo spettacolo è co-prodotto dall’Associazione Gold e UAO Spettacoli con il contributo del Nuovo IMAIE. Adattamento e regia sono di Siddhartha Prestinari. Contribuiscono all’organizzazione della data teatina Monica Desiderio e Angela Frezza. Scene e costumi sono di Graziella Pera, disegno luci Marco Laudando, fonica Marco De Angelis. L’appuntamento vede il patrocinio del Comune di Chieti.
Nella presentazione dello spettacolo in programma alle ore 21 si legge che si tratta di “un racconto tragicomico ricco di battute al vetriolo, in cui ridere e sbeffeggiare i piccoli, grandi drammi che la vita preserva. Sette donne da raccontare nelle loro fragilità e imperfezioni, nei loro cliché e desideri irrealizzabili. Una pausa caffè si trasforma in uno stillicidio di accuse, giudizi, condanne, in una lotta alla sopravvivenza in cui tutto è lecito.
In anteprima nazionale lo spettacolo di Gianni Quinto che affronta tematiche sociali e vede le donne combattere per difendere i propri diritti in un braccio di ferro con i propri dirigenti d’azienda.
“Bastarde senza gloria” è un testo contemporaneo che affronta tematiche sociali e vede, ancora una volta, delle donne sul ring della vita, combattere per difendere i propri diritti, in un braccio di ferro con i propri dirigenti d’azienda. A causa di insindacabili tagli al personale infatti, viene richiesto loro di nominare una collega da fare fuori. Questo spettacolo, che ha matrici drammatiche, è una commedia che vede l’eterno colpo di fioretto tra dramma e comicità, in un mix agrodolce in cui ridere è l’unica possibilità per sopravvivere.
E’ una lente d’ingrandimento sulla paura che, anarchica, compie scelte inaspettate e tira fuori il nero seppia dell’anima: io contro te. La donna in fabbrica: madre, moglie, amante, lesbica o straniera, non smette di essere donna con tutta la sua complessità e fragilità ma indossando sempre la sua fiera ironia. Si scaglia come un felino, ride di sé stessa, ferisce per sbaglio, uccide se necessario ma rinasce come una fenice, anche a costo di perdere”.