Partiranno a fine novembre i lavori di dragaggio del porto canale di Pescara come è emerso durante il vertice che si è svolto oggi in municipio. Nel frattempo la Regione riattiva l’assicurazione in regime de minimis per coprire gli eventuali danni alle imbarcazioni.
La riunione odierna è stata convocata per fare il punto sulla situazione sulla gara d’appalto affidata ad Arap per avviare le operazioni di rimozione dei fanghi e restituire piena agibilità alla canaletta di transito dei pescherecci.
Erano presenti il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il consigliere per l’Abruzzo dell’autorità portuale Riccardo Padovano, il sindaco Carlo Masci, rappresentanti della Capitaneria di Porto, dell’Aca, dell’Arap e della marineria. E’ stato tracciato un quadro della situazione della gara per l’avvio dei lavori di apertura del molo nord e per la verifica delle condizioni d’uso delle banchine portuali a fronte dell’inizio dei cantieri, banchine che dovranno essere messe a disposizione della ditta per l’allestimento dell’area lavori.
Il presidente Sospiri e il consigliere Padovano hanno rimarcato che per ripristinare la piena transitabilità sarebbe necessario togliere almeno 150mila metri cubi di materiale, ma tutto dipende dalla qualità ambientale dello stesso materiale, il cui esame è stato affidato all’Aca per accelerare quanto più possibile carotaggi e analisi, con la Regione che ha stanziato il primo fondo di 80mila euro, su una disponibilità di quasi 1milione di euro, per pagare prelievi ed esami. L’urgenza è evidente, l’obiettivo è fare presto per garantire la tranquillità degli operatori del mare che guardano con preoccupazione all’autunno e ancor più all’arrivo della stagione invernale”.
Il presidente Sospiri ha aggiunto:“Quando avremo avviato le opere di ampliamento e potenziamento del porto ovviamente daremo una soluzione concreta al problema dell’insabbiamento del porto canale, ovvero della canaletta che oggi ospita il transito in entrata e uscita dei nostri pescherecci. Sino ad allora, evidentemente, dovremo garantire la transitabilità dell’asse fluviale attraverso un dragaggio costante, ma con un iter amministrativo tutt’altro che semplice.
La Regione è stata più che tempestiva e grazie alla sensibilità del Governatore Marsilio abbiamo stanziato per l’obiettivo ben 2milioni di euro trasferiti al Comune di Pescara già a febbraio 2021, e nel frattempo abbiamo svolto le procedure per affidare all’Aca di Pescara, guidata dal presidente Brandelli, l’incarico di eseguire gli esami sulla qualità ambientale dei fanghi da rimuovere dai fondali, e l’Aca per accelerare quanto più possibile quelle procedure si è affidata a una struttura di certificazione toscana, al fine di non gravare ulteriormente sull’Arta”.
Padovano ha evidenziato che “Il problema è tutto sull’esito di quei carotaggi, perché potrebbe esserci il rischio che solo il 10 per cento di quei materiali possa essere ristoccato in mare, a ridosso della diga foranea, mentre la rimanente parte potrebbe avere bisogno di un trasporto in discarica. Che significa la lievitazione delle spese e dunque una minore quantità di sabbia che potrà essere rimossa. Il nostro obiettivo è ovviamente rimuovere non 30mila metri cubi di sabbia, ma almeno 60mila, fermo restando che l’ideale per garantire l’agibilità del porto è la rimozione di almeno 150mila metri cubi”.
Il presidente Sospiri ha concluso : “Ormai le procedure dovrebbero comunque essere giunte a conclusione e per questo ho chiesto alla Capitaneria di porto, che svolge un po’ le funzioni di coordinamento e di raccordo tra tutte le forze istituzionali coinvolte, di convocare un vertice utile a tracciare la linea e a verificare lo stato dell’arte dei carotaggi, degli esami, e dell’appalto, ipotizzando per fine ottobre la prima data utile per l’avvio dei lavori di escavazione dei fondali ”.
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