Due depuratori sono stati sequestrati nel pescarese. Sigilli agli impianti di Manoppello e Lettomanoppello e ad uno scarico fognario a Tocco da Casauria. Due persone iscritte nel registro degli indagati.
Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato e della Capitaneria di Porto di Pescara hanno sequestrato due depuratori comunali nel pescarese. Si tratta degli impianti di Manoppello e Lettomanoppello e di uno scarico fognario a Tocco a Casauria in località Palombara Francoli. L’inchiesta, coordinata dal pm di Pescara Andrea Papalia, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei due dirigenti Aca Bartolomeo Di Giovanni e Lorenzo Livello. La condotta fognaria di Tocco a Casauria porta al fiume senza nessuna depurazione gli scarichi di circa 1700 persone.Il depuratore di Manoppello, all’epoca dei fatti gestito dal Comune , era stato già sequestrato nel 2011 a causa di analoghi accertamenti che avevano accertato il non corretto funzionamento dell’impianto. Il provvedimento era stato poi revocato dopo il passaggio di gestione all’attuale società, che avrebbe dovuto assicurare la manutenzione del depuratore. Entrambi i depuratori sequestrati sono stati dati in custodia giudiziale ai dirigenti degli Uffici Tecnici dei Comuni di Manoppello e Lettomanoppello, proprietari degli stessi, i quali dovranno ora adottare urgenti misure di ripristino, affinché gli impianti possano essere autorizzati a scaricare ancora i propri reflui depurati nel Fiume Pescara. Il Corpo forestale dello Stato ha accertato lo scarico abusivo sul suolo di gran parte dei reflui fognari del Comune di Tocco da Casauria tramite una conduttura che, dopo aver raccolto gli scarichi di oltre 1.600 abitanti, tra cui una struttura sanitaria (ex Ospedale Civile), esce a cielo aperto in località Sant’ Anna, ruscello per un tratto di circa 400 m in un fossato fino alla località Francoli, viene nuovamente intubata due volte entro manufatti cementizi lunghi rispettivamente 50 e 100 m, fino a scaricare su un impluvio del terreno che confluisce nel Fiume Pescara.
LA NOTA DELL’ACA
In una nota l’Aca ricorda che “uno dei due depuratori era stato già oggetto di un provvedimento di sequestro nel 2011, quando la sua gestione era ancora di competenza del Comune di Manoppello. Si tratta infatti di problemi strutturali degli impianti originari. A causa delle condizioni di scarsa efficienza dei due impianti, l’Aca spa già dal mese di aprile 2015 ha avviato le procedure di affidamento per l’adeguamento del depuratore di Manoppello e per la dismissione dell’impianto di Lettomanoppello. L’impresa esecutrice è stata selezionata e sono in corso i termini di legge per la stipula del contratto. L’intervento della Procura consente ora l’attivazione di una procedura d’urgenza per fornire una immediata e definitiva soluzione ai problemi dei due impianti. Nell’ambito della procedura giudiziaria” -ammette l’ACA- “sono state ipotizzate responsabilità a carico dei dirigenti delle strutture tecniche dell’Aca, che si sono immediatamente messi a disposizione per fronteggiare l’emergenza determinata dal blocco degli impianti. L’Aca sta definendo un cronoprogramma di interventi che sarà attuato nei termini concessi dall’autorità giudiziaria e concordato con i custodi giudiziari”.