Duplice omicidio Ortona: Marfisi muto davanti al Gip nell’interrogatorio di convalida stamane a Palazzo di Giustizia a Chieti.
Francesco Marfisi, il 50enne di Ortona che giovedì scorso ha ucciso la moglie Letizia Primiterra e la sua amica Laura Pezzella con diverse coltellate, é giunto stamane poco prima delle 10.30 a Palazzo di Giustizia a Chieti dove ad attenderlo c’era il Gip Luca De Ninis per la convalida dell’arresto. Accompagnato dal suo avvocato Rocco Giancristofaro e scortato dagli agenti della Polizia Penitenziaria, Marfisi é stato tenuto ben lontano da macchine fotografiche e telecamere. Dopo poco più di una mezz’ora ha lasciato il Palazzo di Giustizia per fare ritorno nel carcere di Lanciano dove é in regime di isolamento. Dopo aver parlato per oltre tre ore giovedi sera davanti al Pm Giancarlo Ciani, oggi si é avvalso della facoltà di non rispondere rispetto ad un quadro accusatorio decisamente chiaro nei suoi confronti, tanto da far dire al Pm, braccato dai giornalisti all’uscita, che la contestazione a suo carico é particolarmente articolata. Il duplice omicidio pluri aggravato per premeditazione, crudeltà, violazione di domicilio, atto eseguito davanti a minori, insomma ce n’é per spingere la pubblica accusa a procedere per il massimo della pena. Il suo avvocato Rocco Giancristofaro, parla di Marfisi come di un uomo profondamente segnato dal tragico gesto compiuto, non ancora del tutto lucido:
“la situazione é abbastanza chiara ed evidente – ci riferisce – ci riserviamo di fare le nostre richieste che per il momento non possono essere altro che quello di toglierlo dall’isolamento, anche se capiamo che questa misura é più a sua tutela per il pericolo che possa essere oggetto di ritorsioni da parte di altri detenuti.”
Il Gip del tribunale di Chieti Luca De Ninis ha convalidato l’arresto ed emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Francesco Marfisi. A Marfisi, 50 anni da compiere a ottobre, vengono contestate le aggravanti della premeditazione, della crudeltà, dell’aver commesso il primo omicidio nei confronti della moglie e il secondo alla presenza dei figli minori della vittima. Il Gip ha accolto le richieste presentate oggi in udienza dal sostituto procuratore Giancarlo Ciani, che aveva interrogato Marfisi nella caserma dei Carabinieri di Ortona la sera stessa del duplice omicidio.
Un duplice omicidio premeditato, quello di Ortona giovedì scorso, in elaborazione da alcuni mesi, un proposito giunto a maturazione mercoledì quando, in occasione del compleanno della moglie Letizia, incontrata in un bar, lei si è rifiutata di accettare gli auguri dal marito al quale ha detto di voler rimanere sola con la sua amante, l’amica Laura. Nella sua deposizione Francesco Marfisi ha raccontato che si sentiva deriso da quando in città si era sparsa la notizia della relazione sentimentale fra le due donne. E’ quanto emerge dall’ordinanza di custodia emessa dal gip del Tribunale di Chieti Luca De Ninis. Marfisi avrebbe raccontato che era pronto a perdonare la moglie, ma a condizione che quella storia finisse; invece la relazione continuava, anzi era diventata pubblica come pubbliche, ha detto l’uomo nell’interrogatorio davanti al Pm, erano le offese nei suoi confronti. Ancora secondo quanto emerge dall’ordinanza, alle due donne sarebbero stato inferte complessivamente oltre trenta coltellate che hanno raggiunto parti vitali. Letizia è stata uccisa nell’androne del palazzo in cui abita un’amica che la ospitava. Il secondo omicidio è avvenuto in casa di Laura, nella sala, davanti ai figli della donna, due bambini, dove l’uomo è entrato dopo avere sfondato con una spallata la porta d’ingresso.
Duplice omicidio, ma anche tentato omicidio e lesioni personali aggravate. Sono le altre accuse che emergono a carico di Francesco Marfisi, il 50enne di Ortona che giovedì ha ucciso a coltellate la moglie Letizia Primiterra e l’amica di lei Laura Pezzella. All’uomo vengono contestate le lesioni personali nei confronti di sua figlia, incinta, circostanza quest’ultima che ha fatto scattare un’aggravante. La figlia era arrivata mentre l’uomo stava colpendo la moglie, lui ha colpito la ragazza con un fendente provocandole una ferita alla testa ed escoriazioni a un braccio. L’accusa di tentato omicidio, invece, è riferita alla donna che ospitava la moglie Letizia in casa quando è avvenuto l’omicidio. Marfisi avrebbe minacciato la donna, prima di salire in auto per raggiungere l’abitazione di Laura Pezzella. Dopo il secondo delitto Marfisi è tornato nel luogo del primo ed è sceso dall’auto con i coltelli in pugno. Ha trovato però sulla sua strada i carabinieri che lo hanno accerchiato e arrestato. Per il giudice, che ha applicato a Marfisi la custodia cautelare in carcere, come richiesto dal pm Ciani, vi è un evidente e intensissimo pericolo di reiterazione del reato e devono essere valutati anche i precedenti del 50enne, per rapina e per lesioni personali, che, secondo il Gip, confermano una personalità impulsiva e l’assenza di adeguato autocontrollo.
Isolamento a vita.