Opportunità, criticità e prospettive del settore edile in Abruzzo al centro della tavola rotonda organizzata dall’Ance Chieti Pescara in occasione dell’assemblea annuale dei soci. I costruttori edili hanno rivolto richieste al governo e avanzato proposte
Una legge quadro sui bonus per l’edilizia e il disincaglio dei crediti consentirebbero di far ripartire il settore delle costruzioni: lo ha detto il presidente dell’Ance Chieti Pescara Antonio D’Intino in occasione dell’Assemblea annuale dei soci dell’Associazione dei Costruttori edili e della tavola rotonda che si è svolta ad Ortona a cui hanno partecipato anche il deputato Guerino Testa e il direttore regionale Lazio e Abruzzo di Banca Intesa San Paolo Roberto Gabrielli.
Il settore delle costruzioni a causa degli effetti della pandemia, della crisi energetica e della guerra in Ucraina è in difficoltà e chiede risposte concrete al governo.
Il presidente D’Intino nella sua relazione sulla cessione dei crediti ha detto: «Dall’Abruzzo abbiamo presentato una proposta che ha suscitato molto interesse. Le aliquote dovrebbero essere almeno tre: al 50%, all’80% ed al 130%, mantenendo per gli incapienti la possibilità della cessione del credito e sconto in fattura per fare in modo che nei condomini si possano effettivamente svolgere i lavori.
Una recente proposta di legge presentata dalla Lega, a cura degli onorevoli Bagnai e Gusmeroli, al momento al vaglio della Commissione Finanze, ha ricalcato, almeno in parte, la nostra proposta prevedendo l’estensione fino al 2035 del Superbonus, con una detrazione pari a 60% o 100%, in funzione del reddito di riferimento e di altre condizioni.
Con la prossima Legge di Bilancio è necessario mettere a punto la migliore disciplina per rilanciare effettivamente i lavori di ristrutturazione con incentivi fiscali, eliminando le storture degli ultimi e frettolosi provvedimenti che, non solo hanno determinato una strozzatura per i nuovi lavori ormai in caduta libera, ma che, soprattutto, hanno reso una parte della eccezionale crescita dei fatturati del 2022 come una crescita su carta, con forti problemi di liquidità: gli esiti di questa situazione rischiano di essere l’aumento dei fallimenti
Le imprese in affanno sono quelle medio piccole che rappresentano l’80% del sistema produttivo edile italiano e si tratta di un patrimonio nazionale. Anche il mercato immobiliare, dopo un picco di compravendite con prezzi deflazionati tra il 2013 ed il 2022, a partire dal IV trimestre 2022, mostra segni di frenata».
Il presidente D’Intino ha ricordato che «al 30 maggio 2023, più di 11mila cantieri, per un totale di investimenti ammessi a detrazione di più di 2 miliardi con una percentuale di lavori realizzati superiore al 76%. Il settore edile con il depotenziamento del superbonus subisce una battuta d’arresto inesorabile per l’impossibilità, di fatto, di cedere i crediti, con la conseguenza di lasciare le imprese senza liquidità a lavori in corso. La filiera sconta i rischi di tenuta dovuta a crediti fiscali non collocati che stanno generando contenziosi per lavori sospesi, non terminati ed addirittura per quelli non avvenuti.
Con il Decreto Legge n. 11/2023 – c.d. Decreto blocca cessioni ed è sfumata ogni prospettiva di poter superare il nodo dell’incaglio dei crediti, in maniera semplice ed efficace.
I bonus, da volano di crescita sostenibile per l’economia italiana, stanno diventando causa di una vera e propria crisi sociale, oltre che economica, di proporzioni rilevanti per il rischio di tenuta delle imprese, considerando che 1 miliardo di credito “incagliato” è in grado di provocare il blocco di circa 4.000 interventi (tra unifamiliari e condomini) con tutte le ripercussioni sulla filiera e sull’innesco di contenziosi.
Abbiamo poi avanzato altre proposte con il Nazionale come, per esempio, la cartolarizzazione dei crediti e, a livello territoriale, abbiamo promosso accordi tra il sistema Ance e la Confindustria Abruzzo per lo smobilizzo dei crediti fiscali delle imprese associate, seppur consapevoli purtroppo di lanciare un sasso nello stagno.
Le prospettive, inoltre, sono anche più preoccupanti perché tra il 2022 ed il 2024 gli investimenti in riqualificazione si riducono del 32%, nonostante gli stringenti piani europei di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai valori del 1990.
Anche in Abruzzo, dopo il triennio 2019-2021, durante il quale i dati delle erogazioni di finanziamenti per investimenti in edilizia residenziale hanno registrato andamenti lievemente positivi, la variazione registrata nel 2022 torna ad essere negativa, -24,7%. Il calo è stato riscontrato in tutte le province, più accentuato quello della provincia di Teramo (-43,6% nell’ultimo anno).
A valori correnti gli investimenti in opere pubbliche sono passati dai 31 miliardi del 2017 ai 61 miliardi del 2022. I tempi stretti del PNRR hanno portato all’accelerazione dei tempi di aggiudicazione degli appalti. Nel complesso, tra il 2022 ed i primi cinque mesi del 2023 sono stati aggiudicati 141,5 miliardi di lavori, dei quali 37,7 afferenti al PNRR (26,6%). Vedremo, nei prossimi mesi, l’impatto del nuovo Codice degli Appalti Pubblici ed auspichiamo che la fisiologica fase di rallentamento, con il cambio di norme, sia contenuta e non pregiudichi l’accelerazione in atto».
Il presidente D’Intino ha ricordato anche le diverse iniziative realizzate: la fusione delle casse edili di Chieti e Pescara, la fusione degli Enti scuola,il primo contratto interprovinciale dell’edilizia per Chieti Pescara tra l’Associazione Costruttori Ance Chieti Pescara e le Organizzazioni sindacali delle due Province, l’approvazione del progetto di sviluppo associativo ANCE Chieti Pescara per il triennio 2023-2025 con la previsione di particolari benefici economici di livello contributivo per le imprese iscritte e per quelle che vogliano aderire al sistema Ance- Confindustria, l’istituzione dello Sportello Mepa-Consip.
Il direttore Gabrielli ha analizzato i dati sull’andamento dell’economia nazionale e abruzzese e parlato di segnali positivi che fanno ben sperare per il futuro se verrà concretizzato quanto auspicato dal presidente D’Intino e la Zes e il Pnrr sicuramente rappresentano importanti occasioni di crescita e di sviluppo per il territorio grazie ai finanziamenti e agli investimenti che sarà possibile realizzare.
Il deputato Testa ha assicurato che il governo sta lavorando per trovare soluzioni efficaci che portino al superamento delle criticità e che il rilancio del settore delle costruzioni e dell’economia del Paese sono prioritari.