L’Italia si candida ad ospitare la sede del progetto Einstein Telescope al quale collaborano professori e ricercatori del Gran Sasso Science Institute, impegnati da anni in ricerche avanzate sulle onde gravitazionali
Il progetto Einstein Telescope prevede la costituzione di un rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione e l’annuncio della candidatura italiana è stato dato direttamente dal presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni che ha proposto quale sede del progetto una località in Sardegna, vicino Nuoro.
Il Gran Sasso Science Institute da tempo è coinvolto nella collaborazione scientifica internazionale del progetto tanto che l’astrofisica del Gssi Marica Branchesi, che è anche membro del comitato tecnico voluto dal ministero dell’Università e della ricerca, era presente a Roma alla conferenza di presentazione. Einstein Telescope permetterà di osservare le onde gravitazionali provenienti dell’universo più profondo. La candidatura pone l’Italia e l’Europa al centro dell’osservazione dell’universo per i prossimi decenni. Nomi illustri fanno parte del comitato come il professor Fernando Ferroni del Gssi e già presidente dell’Infn, l’ex rettore del Gssi Eugenio Coccia e il professor Harms, responsabile della progettazione tecnica del rivelatore. Il progetto prevede risvolti importanti anche nell’industria perché le nuove tecnologie da sviluppare saranno un’incubatrice per aziende che operano in questo campo. Per la rettrice del Gssi Paola Inverardi è un motivo di grande vanto la partecipazione di suoi professori e ricercatori al progetto.