E’ entrato in funzione anche in Abruzzo Ekso, l’esoscheletro riabilitativo robotizzato ed ha già permesso ad un cinquantenne pugliese, sulla sedia a rotelle da gennaio, di tornare a deambulare ed iniziare un percorso riabilitativo.
Le nuove tecnologie stanno facendo passi da gigante, è proprio il caso di dirlo. Ne è un chiaro esempio il robot Ekso, l’esoscheletro riabilitativo di cui si è dotato il San Raffaele di Sulmona, prima struttura in Abruzzo ad adottare l’eccellenza della tecnologia a supporto dei percorsi riabilitativi tradizionali, che ha permesso ad Alessandro Vantaggiato di tornare a deambulare.
Il cinquantenne di Copertino, in provincia di Lecce, è costretto su una sedia a rotelle dallo scorso 24 gennaio, quando è stato operato per una ciste al midollo. Prima della paralisi totale degli arti inferiori, il paziente, era un meccanico riparatore di automobili, mestiere che spera di tornare a svolgere. Indossando il robot Ekso si è sentito un miracolato.
Alla presentazione hanno partecipato il presidente della Regione Marco Marsilio e l’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì, il sindaco di Sulmona Annamaria Casini e il vescovo di Sulmona- Valva monsignor Michele Fusco.
Il governatore Marsilio ha detto che “Ci vuole tanta umanità per lavorare in questi ambienti, questa umanità l’abbiamo respirata oggi, qui, al San Raffaele. Siamo fieri dei risultati raggiunti da questa struttura. Vedere persone che utilizzano questa tecnologia di avanguardia e migliorare il loro stato fisico è motivo di orgoglio per la nostra terra. È stata un’occasione preziosa aver assistito alla presentazione di questo strumento”.
L’assessore Verì ha aggiunto che si tratta di “Un vero vanto avere uno dei pochi centri in Italia e al mondo e poter usufruire di tecnologie così all’avanguardia”
Il professore Giorgio Felzani, primario della struttura riabilitativa abruzzese, ha ricordato che si tratta di “Un vero e proprio gioiello della tecnologia, distribuito dalla genovese Emac e figlio delle ricerche della californiana Ekso Bionics di Richmond, che sarà utilizzato a supporto dei percorsi riabilitativi tradizionali. L’Unità spinale della casa di Cura San Raffaele Sulmona, fiore all’occhiello della struttura sanitaria ed unica realtà in Abruzzo in grado di fornire assistenza riabilitativa specializzata a soggetti con lesioni midollari, è la prima struttura della Regione ad adottare l’esoscheletro.
I robot indossabili sono strumenti altamente innovativi in campo riabilitativo e sono finalizzati a favorire la riorganizzazione del controllo motorio dopo lesioni cerebrali o midollari favorendo una intensità di esercizio che coniuga la capacità di pianificare il movimento con l’allenamento cardiovascolare.
Ekso è un dispositivo in acciaio e carbonio che si attiva per mezzo di quattro motori elettromeccanici alimentati da due batterie. Dei sensori invece captano e riconoscono l’assetto posturale del paziente fornendo informazioni (calcolo e modulazione della forza da impegnare, ampiezza e durata delle attività motorie) che un computer elabora e traduce in tempo reale al fine di assistere il paziente nella stazione eretta, nel bilanciamento e nella deambulazione passiva, attiva o attiva assistita. Il suo utilizzo consente di re-impostare movimenti degli arti inferiori alterati o impossibili da eseguire consentendo una verticalizzazione precoce e sicura così come una ri-attivazione muscolare e articolare per mezzo di esercizi ripetitivi finalizzati alla riprogrammazione del ciclo del passo. Ma non solo. Consente di migliorare significativamente i tempi di ripresa e la capacità di camminare anche di pazienti colpiti da ictus in fase subacuta, non deambulanti. La notizia, recentissima, è emersa da uno studio coordinato proprio dall’IRCCS San Raffaele di Roma, che ha coinvolto diversi centri di riabilitazione italiani, pubblicato lo scorso febbraio dalla prestigiosa rivista scientifica European Journal of Physical and Rehabilitation Medicine.
La Casa di Cura San Raffaele Sulmona, per due anni consecutivi risultata la migliore struttura sanitaria della Regione Abruzzo (dati dell’Ufficio Promozione della Qualità del Sistema Sanitario Regionale del Dipartimento Salute e Welfare – Servizio Ispettivo e Controllo Qualità), offre assistenza a soggetti di ogni età, nelle seguenti specialità: unità spinale, riabilitazione neurologica, ortopedica, ex articolo 26 L.833/78. Dispone di 101 posti letto, di cui 55 in regime di ricovero ordinario. I pazienti possono contare su una serie di servizi assistenziali e ambulatoriali come l’idrokinesiterapia e la diagnostica per immagini che si avvale delle più avanzate tecnologie”.
Il direttore medico aziendale di tutte le strutture del San Raffaele, che ha la sede centrale a Roma, il professor Natale Santucci (nella foto in basso insieme al governatore Marsilio e all’assessore Verì) , e colui che ha portato in Italia, per la prima volta, il robot riabilitativo, il dottor Claudio Ceresi, hanno tracciato una breve storia dell’importante macchina, svelando anche una curiosità: ” Il robot presentato oggi è del 2016 ma è nato nel 2005 per scopi bellici, progettato negli Usa per aiutare i soldati americani a sconfiggere e catturare Bin Laden. Aiutava i militari a sopportare enormi pesi sulle spalle per molte miglia e arrivare freschi all’obiettivo. Poi la macchina è stata utilizzata da noi italiani per scopi sociali e sanitari e nel 2013 è arrivato il primo modello di robot riabilitativo. Il San Raffaele ne ha acquistati due, uno per Roma e uno per Sulmona. In Italia sono in funzione sedici esemplari di Ekso. Questo del San Raffaele è un esoscheletro riabilitativo robotizzato per gli arti inferiori, ma ci sono anche per gli arti superiori”.
COME FUNZIONA EKSO:
Viene manovrato da un riabilitatore. L’esoscheletro dà impulsi preparando il paziente passo dopo passo. Chi ha problemi più leggeri può avvalersi anche delle stampelle senza l’ausilio dell’assistente. Per chi ha problemi molto più complessi, come il paziente che lo ha indossato per la prima volta al San Raffaele di Sulmona, è necessario che venga accompagnato.
Ekso è un dispositivo in acciaio e carbonio, che si attiva per mezzo di quattro motori elettromeccanici, alimentati da due batterie. Dei sensori captano e riconoscono l’assetto posturale del paziente.
Ekso costa 190mila euro all’azienda, ma la prestazione al paziente è gratuita perché in assistenza sanitaria pubblica, tramite la Asl.
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