Elettrodotto Terna, H2O : “ la Sovrintendenza cela le carte” e rimanda da mesi un legittimo accesso agli atti dei cittadini.
Il Forum abruzzese dei movimenti per l’Acqua denuncia la mancanza di trasparenza della Sovrintendenza e in una nota, in merito alle carte dell’elettrodotto Villanova-Gissi di Terna, afferma che “sembrano tutti afflitti dalla Sindrome di Dracula: hanno paura della luce e non si tratta dell’elettricità che l’opera dovrebbe trasportare ma del diritto all’informazione dei cittadini che la subiscono sul loro territorio”. L’associazione ambientalista ritiene che si tratta di “un’opera che deve essere proprio un incubo per i funzionari dei vari enti che dovrebbero vigilare sul corretto rispetto di norme e procedure. Un cittadino di uno dei comuni interessati dall’opera in costruzione, con regolare PEC chiede gli atti alla Sovrintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo. La norma prevede che entro 30 giorni l’ente risponda. Alla domanda segue il silenzio. Il cittadino, dopo molteplici solleciti a voce (con relative spese telefoniche), dopo tre mesi arriva a diffidare la Sovrintendenza con ulteriori PEC . A questo punto la Sovrintendenza di L’Aquila, a tre mesi e mezzo dalla richiesta iniziale, risponde al cittadino che “stante la particolarità del caso” , avendo interessato l’Avvocatura di Stato , non potrà soddisfare la richiesta fino a risposta positiva degli organismi preposti. Piccolo particolare – afferma il Forum dell’Acqua – da nessuna parte nel Decreto legislativo 195/2005 è prevista questa procedura attivata dalla Sovrintendenza! L’Ente può, entro 30 giorni, negare l’accesso ma con uno dei motivi previsti dal Decreto e non è questo il caso. Qualora una pratica abbia particolare complessità il tempo dell’accesso può essere prorogato di altri 30 giorni e comunque l’ente deve comunicarlo per tempo al cittadino e non è stato questo il caso. Pertanto il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua stigmatizzando il comportamento della Sovrintendenza, richiede alla Dr.ssa Picchione di consentire immediatamente l’accesso agli atti secondo le norme italiane e comunitarie evitando comportamenti dilatori. Nel frattempo la sfidiamo ad un pubblico dibattito sul diritto alla trasparenza in Italia e su quanto sta facendo il suo ufficio su questa opera e sulla tutela del paesaggio. Scelga lei il luogo e l’ora, con un minimo di preavviso (sicuramente minore dei tre mesi e mezzo con cui vi è stata la risposta) ci faremo trovare invitando a partecipare la stampa e i cittadini dei territori il cui paesaggio, bene teoricamente tutelato dalla Costituzione, viene stravolto dall’elettrodotto. Quanto sta accadendo attorno a quest’opera – conclude il Forum dell’Acqua- è veramente incredibile, visto che sono i cittadini e pochi comuni a far uscire carte e documenti in cui si evidenziano le gravissime carenze progettuali e le stranissime procedure seguite per autorizzarla. La trasparenza in questo paese sembra una chimera. Invitiamo anche Terna, visto che difende la bontà dell’opera e delle procedure, a fare lo stesso invito alla trasparenza a tutti gli enti”