Si complica nel centrosinistra la trattativa per la scelta del candidato sindaco di Pescara, non convince la figura di Ciofani, pausa di riflessione.
Non sono bastate 3 ore di confronto ieri, nella sede del Partito Democratico in Via Lungoaterno, per sciogliere gli ultimi dubbi sulla scelta del candidato sindaco del centrosinistra a Pescara. Quello che appariva l’identikit migliore, l’avvocato Carmine Ciofani indicato dallo stesso Pd, alla fine è risultato motivo di scontro con diverse liste civiche ed in particolare con la Lista Teodoro. Perplessità anche da Sinistra Italiana e Mdp-Articolo Uno, mentre le parti si sono prese altre 24 ore per riflettere, tuttavia il Pd sembra essere irremovibile e se non si dovesse trovare un’intesa il centrosinistra rischia di presentarsi diviso alle prossime elezioni, a meno che non sia lo stesso Ciofani a rinunciare come, pare, abbia già fatto intendere per il bene dell’unità della coalizione. Dpmani, intanto, si riunisce la direzione comunale del Pd che, per il momento, non sembra avere tra le mani valide alternative dopo il “no grazie” dei vari Umberto Coccia, Debora Caldora, Enzo Fimiani ed Antonio Blasioli. Restano in piedi le soluzioni interne di Giacomo Cuzzi e Moreno Di Pietrantonio. Tornando alla Lista Teodoro, Piernicola, al termine del vertice di Via Lungoaterno, ha precisato che non si tratta di contrarietà a questa o quella persona, ma che vanno rispettati i criteri condivisi da tutta la coalizione, ovvero:
“Questa figura dovrà avere la fiducia della cittadinanza, conoscere molto bene la macchina amministrativa e la città, essere trasparente e immacolato dal punto di vista giudiziario ed essere in grado di attrarre consensi. In caso contrario non si può vincere”