Al via anche in Abruzzo una ricognizione nei presidi sanitari dopo i 15 casi di epatite colestatica acuta, non infettiva e non contagiosa, registrati in altre regioni italiane e riconducibili al consumo di curcuma.
Nessun caso, al momento, viene segnalato in Abruzzo dove l’Assessorato alla salute della Regione, guidato da Nicoletta Verì, sta monitorando la situazione insieme al Dipartimento di Prevenzione. Nessun allarme raccomandano gli esperti che consigliano a chi per anni ha assunto curcuma in grandi quantità di sottoporsi ad analisi del sangue.
L’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì spiega che “Sono state attivate anche in Abruzzo le procedure di allerta, come previsto dalle normative nazionali ed europee, su alcuni lotti di integratori alimentari a base di curcuma, per un rischio chimico che potrebbe provocare una epatite colestatica non contagiosa. Dai riscontri effettuati dal Servizio Igiene e Sicurezza degli alimenti del Dipartimento Salute e Welfare, in Abruzzo risultano distribuite solo due partite di integratori, una in provincia dell’Aquila e una in provincia di Teramo, già ritirate direttamente dal produttore. Dell’allerta sono state informate le Asl (cui spetta, in collaborazione con il Nas dei carabinieri, la vigilanza sull’effettivo ritiro dai punti vendita) a cui sono state fornite indicazioni sui possibili rischi connessi al consumo del prodotto. Sul portale Sanità della Regione Abruzzo collegamento alla pagina dedicata del Ministero della Salute”.
Nel resto della Penisola intanto salgono a 15 i casi di epatite colestatica acuta, non infettiva e non contagiosa, riconducibili al consumo di curcuma. Il Ministero della Salute, sulla base delle segnalazioni ricevute dall’Istituto superiore di sanità, fa sapere che sono in corso verifiche sul territorio da parte delle autorità sanitarie per individuare la causa responsabile dei casi di epatite.
Il Ministero precisa che “In attesa delle analisi, precisa il Ministero, i consumatori sono invitati a titolo precauzionale a sospendere temporaneamente il consumo di tali prodotti. Le ultime segnalazioni risalivano al 17 maggio per un totale di nove casi.
Il 27 maggio sono stati associati nuovi casi di epatite colestatica acuta a tre prodotti: Versalis – Geofarma s.r.l., prodotto da Labomar; Rubigen curcuma e piperina, lotto 250119, di Naturfarma, e Curcumin+piperin – Vegavero -, prodotto da Vanatari International GMBH a Berlino.
Questi si vanno così ad aggiungere a quelli già segnalati nei precedenti avvisi: Tendisulfur Forte bustine – Laborest Italia prodotto da Nutrilinea; Cartijoint Forte – Fidia Farmaceutici prodotto da Sigmar Italia; Curcuma liposomiale più pepe nero – lotto 1810224, scadenza 10/21, prodotto da LABORATORIES NUTRIMEA con sede e stabilimento di produzione rue des Petits Champs 20, FR 75002, Parigi; Curcuma 95% Maximum – lotto 18L264, scadenza 10/2021, prodotto da EKAPPA LABORATORI per conto di Naturando; Curcuma complex – B.A.I. aromatici per conto di Vitamin shop; Tumercur – Sanandrea; MOVART – Scharper SpA, Farmaceutici Procemsa spa Nichelino; Curcuma Meriva 95% 520mg Piperina 5 mg – Farmacia dr. Ragazzi, Malcontenta; Curcuma “Buoni di natura” – Terra e Sole; Curcumina Plus 95% – lotto 18L823 – NI.VA prodotto da Frama; Curcumina 95% Kline – lotto 18M861 – NI.VA prodotto da Frama; Curcumina Plus 95% piperina linea@ – lotto 2077-LOT 19B914 – NI.VA prodotto da Frama; Curcumina Plus 95% piperina linea@ – 18c590 – NI.VA prodotto da Frama”.
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Non è la curcuma a far male, ma alcune sostanze che vengono utilizzate. Chissà cosa c'era in quegli integratori. Bisogna sempre controllare che l'azienda abbia le certificazioni e che sia affidabile. Io assumo integratori alla curcuma di algosfree e l'azienda ha dimostrato di essere conforme con le normative e di avere i certificati del cso. Scegliete bene cosa introdurre nel vostro corpo