Ex Banca Teramo: Decaduti 1800 soci, ecco cosa rischiano secondo lo statuto, dopo che l’istituto é confluito nella Banca di Credito Cooperativo di Castiglione Messer Raimondo e Pianella.
Sono per la precisione 1826 i soci dell’Istituto Teramano che, dopo la fusione, non hanno attivato un conto corrente o non svolgono in maniera significativa, operazioni con il nuovo Istituto di Credito. Lo prevede lo statuto, ribadisce il presidente Alfredo Savini, in casi simili i soci decadono automaticamente con una liquidazione pari al 40% del valore delle loro quote. Era stato uno di questi soci ad allertare autorità e organi di stampa, avanzando perplessità sulla regolarità del provvedimento di decadenza. A chiarire la questione il presidente Alfredo Savini che snocciola anche qualche dato: su 4075 soci della Ex Banca di Teramo, 1332 restano effettivi, 463 sono in sofferenza, 454, per lo più della Provincia di Ascoli Piceno, hanno chiesto di uscire, a tutti gli altri, 1826, appunto, é arrivata la comunicazione della perdita di qualifica di socio con la restituzione del 40% delle quote:
“Grazie al salvataggio che la Bcc di Castiglione Messer Raimondo e Pianella – ricorda Savini – con il contributo di 3 milioni di euro garantito dalla Federazione delle Bcc di Abruzzo e Molise, abbiamo limitato i danni salvando i soci dalla perdita di tutti i loro risparmi, come invece é accaduto in altri istituti di credito.”