Il contro fenomeno delle false accuse di violenza domestica nei contenziosi per separazione tra coniugi, ma anche servizi sociali deviati questa sera alla puntata di “In Cronaca” su Rete8 alle 22.30.
Quello delle violenze domestiche, dei maltrattamenti, e peggio ancora dei femminicidi, è una piaga che non va sminuita ed anzi, denunciata senza se e senza ma, Tuttavia si segnala, anche in Abruzzo purtroppo, un contro fenomeno legato a false accuse di violenze domestiche che spesso vengono formulate, e purtroppo le percentuali dicono soprattutto da donne, in contenziosi per separazioni tra coniugi lì dove una parte tende a farla pagare cara alla controparte. In una recente audizione al Senato il magistrato Carmen Pugliese ha parlato di 85% di false accuse, praticamente solo in due casi su 10 si tratta di maltrattamenti veri. C’è poi il triste fenomeno dei servizi sociali deviati tra cui l’arcinoto caso Bibbiano, figli strappati all’affetto dei propri cari attraverso relazioni false, purtroppo con la compiacenza, spesso, di autorità giudiziarie, allo scopo di attingere alla generosa messe di finanziamenti in favore di case d’accoglienza ed associazioni, molte delle quali nemmeno autorizzate. Due brevi stralci dalle testimonianze choc che la nostra rubrica “In Cronaca” ha raccolto per la puntata di questa sera in onda alle 22.30:
“Sono stato accusato di violenze domestiche e maltrattamenti in base solo al cosiddetto “riferito dire” – ci dice un padre di famiglia – e dopo varie peripezie giudiziarie sono giunto ad un’assoluzione piena e nonostante tutto la mia ex coniuge, con la compiacenza di una sua amica che lavora nelle Forze dell’Ordine, continuava a riferire assurde falsità tutte puntualmente segnalate dal Tribunale del Riesame de L’Aquila, per non parlare di una relazione a mio sfavore riferita a mio figlio, ma assolutamente da lui smentita, grazie ad un grafologo ho scoperto essere falsa anche quella. Morale della favola i miei figli per oltre 40 giorni in una casa d’accoglienza priva di autorizzazione senza poterli vedere e sentire. Ora il mio incubo è finito vedo i miei figli regolarmente, ma non smetto di combattere contro le storture di questo sistema.”
“Mi sono permesso di denunciare l’assistente sociale – raccogliamo da un’altra testimonianza choc – per colloqui non protetti con mio figlio, per questo ho subito delle terribili ritorsioni con accuse campate in aria, fino a giungere alla privazione della patria potestà. Perfino mio figlio, letteralmente accerchiato, ha preteso che, pensate appena 14 anni, venisse tutelato dalla presenza del mio avvocato.”
Alla luce di questi e diversi altri casi il Gruppo Consigliare di Fratelli d’Italia in Regione ha deciso di proporre una commissione d’inchiesta ad esclusivo scopo conoscitivo per avere un quadro sulla realtà affidi in Regione:
“Non vogliamo far salire sul banco degli imputati nessuno – tiene a precisare il capogruppo di Fratelli d’Italia Guerino Testa – nostro intento è solo quello di avere un quadro dettagliato della realtà legata agli affidi e al servizio sociale. La legge parla di affidi temporanei, ad esempio, vogliamo capire se questo avviene o no, quali enti sono autorizzati e quali no, qual è il volume di affari intorno a questo fenomeno. Comprendere in sostanza se nella nostra Regione tutto si svolga nella massima regolarità.”