Fantauzzi al Gip: “Non volevo uccidere Antonio e l’offesa non era rivolta a me”. Importanti rivelazioni di Massimo Fantauzzi nell’interrogatorio di garanzia per l’omicidio Bevilacqua.
Decide di vuotare il sacco Massimo Fantauzzi, l’assassino di Antonio Bevilacqua, il giovane di Montesilvano freddato con un colpo di fucile al volto la notte tra il 15 e 16 settembre scorsi al ristopub “BirraMi”. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia di questa mattina in un carcere segreto fuori regione, al cospetto di un Gip indicato per rogatoria, Fantauzzi ha chiarito molti dei contorni oscuri della vicenda e ha di fatto tirato in ballo il gruppo di persone che erano presenti al momento del diverbio. Intanto, per bocca del suo legale Pasquale Provenzano, ha espresso la volontà di parlare al più presto con Pm Paolo Pompa e poi ha precisato che l’epiteto di “infame” non era rivolto a lui, ma, in generale, al gruppo di persone che erano presenti in quel momento . Da lì la decisione, in qualche modo, di punirlo per l’affronto . L’idea iniziale, ha detto al Gip Fantauzzi, non era certamente quella di ucciderlo, ma di gambizzarlo, poi, nella concitazione del momento, la traiettoria della pallottola ha preso un’altra direzione. Il suo avvocato parla di un uomo estremamente provato e pentito per quello che ha fatto ed é stato vittima delle circostanze . L’unica richiesta ufficiale che, tramite il suo legale, ha avanzato é quella di avere al più presto un colloquio con il PM.
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Adesso è la volta dei pentimenti e delle accuse rivolte ad altri, da parte del Fantauzzi e l'accusa della madre del Bevilacqua ucciso verso tre individui oltre l'assassino, perchè il figlio ventunenne era "nu bravo guaglione" che aveva solo detto infame , non si sa a chi! Forse sono tutti innocenti: Bevilacqua si è sparato da solo!