Febbo su Project Financing Ospedale Chieti: “Siamo al Game Over”

Febbo su Project Financing Ospedale Chieti: “Siamo al Game Over”. Il Presidente della Commissione Vigilanza accusa il Governo Regionale di scarsa chiarezza.

“Siamo ormai a fine febbraio e il project financing per l’Ospedale di Chieti presentato il 4 aprile del 2014, a meno di un mese dalle elezioni regionali,  ovvero 3 anni fa, è ancora fermo. Siamo in una situazione paradossale per la quale a tutt’oggi non è ancora chiaro se il progetto sia ricevibile o meno mentre c’è qualcuno che ostinatamente vuole andare avanti lo stesso”.

E’ quanto ha dichiarato il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo durante la conferenza stampa di questa mattina nel corso della quale è tornato a evidenziare le criticità del project financing che emergono chiaramente anche dalla documentazione prodotta dalla stessa Asl. Alla conferenza stampa ha partecipato anche il gruppo consiliare di Forza Italia rappresentato dall’assessore Emilia De Matteo e i Consiglieri comunali Marco D’Ingiullo e Stefano Maurizio Costa.

“Si vuole proseguire su una strada che da subito è apparsa lastricata di insidie – sottolinea Febbo – che non porta a nessuna soluzione concreta e soprattutto in tempi certi e rapidi come il caso richiede. Non è possibile perdere inutilmente tempo perché l’Ospedale di Chieti necessita di interventi antisismici urgenti come risulta chiaro a tutti, in primis alla Procura che ne ordinò la perizia, innanzitutto nelle due palazzine recentemente sgomberate. Intanto non può essere sottaciuto il rischio concreto di enorme contenzioso amministrativo (se non penale) qualora si decidesse  di continuare su questo progetto che ad oggi vede solo pareri contrari rilasciati a più mani. Stiamo assistendo a una situazione surreale facilmente evitabile se si volessero programmare, con una spesa sicuramente sostenibile, sia gli interventi di “ingabbiamento” delle due palazzine incriminate , che la nuova ingegneria antisismica permetterebbe se solo si volesse prenderla in considerazione, sia degli interventi di restauro per il riutilizzo dell’ex Ospedale San Camillo di Chieti che per la terza volta è stato inutilmente messo in vendita nonostante tutti sappiano che non c’è nessuno che vuole acquistarlo, ma serve solo a fini di Bilancio. In questo modo si darebbero risposte reali, concrete e tempestive al fabbisogno sanitario non solo del Chietino ma di tutta la Val Pescara, nonché anche una grossa boccata di ossigeno all’economia della Città”. “Dobbiamo constatare come sulla documentazione relativa al progetto di finanza ci siano continue carenze e incongruenze che la  stessa Asl si vede costretta continuamente a evidenziare e a chiedere integrazioni e chiarimenti. Ammesso e non concesso che sia stata certificata la regolarità fiscale e contributiva, come denunciato nell’ultima conferenza stampa di un mese fa, il Raggruppamento temporaneo di imprese  proponente (ICM), non ha ancora provveduto a far pervenire presso gli uffici tecnici della Asl l’autocertificazione sul rispetto della Legge 68/99 (sul cosiddetto collocamento obbligatorio), richiesta il 19.12.2016 e sollecitato il 07.02.2017. Anche in questo caso che si fa??? Aspettiamo i comodi del Rti nel regolarizzare la sua posizione????C’è un aspetto poi sul quale ho posto l’attenzione a più riprese e riguarda il canone di locazione, che oggi vengono riprese dalla Asl. Come evidenziato nella missiva del 16.02.2016 del Rup, l’Ing. Manci, si noti bene!!!, la proposta prevede “la coobbligazione della Asl e della Regione al pagamento dei canoni con necessità di iscrizione di tali somme nei rispettivi Bilanci di entrambi gli Enti” – testuale. Continua il Rup  “Ciò determina una peculiarità non rinvenibile in altri casi di Finanza di progetto scrutinati sul territorio nazionale, che azzera il rischio per la parte privata” – sempre testuale.  Più di chiaro di così!?!?!  E come se non bastasse l’ing. Manci continua, sempre nella missiva, evidenziando come  i prezzi indicati dal proponente per i singoli servizi sono superiori a quelli aziendali e a quelli Anac nonché la mancanza nella Convenzione di revisione dei prezzi determinata dalla valutazione quinquennale di offerte (almeno due) da richiedere ad operatori del settore, ci fosse una qualsiasi clausola di tutela del pubblico, mah!!!

 

Altra questione riguarda il richiamo alla Hub di II livello da realizzarsi tra i due nosocomi di Chieti e Pescara, già evidenziata dal Direttore legale dott. S.Spadano e che lo che lo stesso Rup ripropone in tutta la sua complessità.  Chi dice che sia davvero necessario?? Chi certifica che sia possibile realizzarlo ??? Quanti e quali reparti rimarranno nei presidi di Chieti e Pescara? Quanti posti letto? Che fine fa la convenzione con l’Università, rimane a Chieti o passa a Pescara??? A oggi non c’è nessuna indicazione in merito, se non una “mera evocazione e tratteggiamento nel Decreto Commissariale n. 79 del 21.7.2016”.

“Insomma – conclude Febbo – a 1000 giorni dalla presentazione del project financing mi sembra sia un capitolo chiuso con tempo perso e forse qualche richiesta risarcitoria. Un progetto che non aveva e non ha i piedi per andare avanti e non rimane che un capriccio “presidenziale”. Mi spiace che al mio fianco in questa “battaglia” ci sia solo Forza Italia ma non l’Università d’Annunzio, né tantomeno abbiamo registrato segnali da parte del Pd teatino totalmente vassallo, servitore  e succube delle decisioni di D’Alfonso. Lo stesso si dica dell’amministrazione comunale di Chieti che si è segnalata  solo con un timido assenso”.

il servizio del tg8: