Un centinaio di persone stamane al “Ferro di Cavallo”, nel quartiere Rancitelli a Pescara, per portare solidarietà alla donna coraggio, testimone di “In Cronaca”, alla quale hanno incendiato nei giorni scorsi la macchina.
In molti hanno accolto l’invito di Domenico Pettinari, cittadini, personaggi politici, ma anche associazioni. Almeno un centinaio di persone stamane nel cortile del “Ferro di cavallo”, al quartiere Rancitelli a Pescara, per portare solidarietà alla “donna coraggio”, così è stata ribattezzata dallo stesso Pettinari, che aveva rilasciato una lunga intervista-confessione alla nostra trasmissione “In Cronaca”, sulla difficile vita di quartiere e per le sue rivelazioni le hanno dato fuoco alla macchina. Nell’occasione sono state rese note le coordinate bancarie per chi volesse dare un’offerta per consentire alla signora di acquistare una nuova auto:
“Siamo qui per dare sostegno a Patrizia – ha detto Pettinari – e per ribadire che chi vive nella legalità e con onestà non può essere costretto a vivere anche nel terrore e nella paura.”
Commossa la signora ha voluto ringraziare tutti i presenti, ancora scioccata per quanto accaduto, ma per nulla pentita per aver raccontato come vanno le cose nel suo quartiere. Durante la manifestazione, poi, si è avvicinato un ragazzo che si è presentato come un appartenente all’etnia Rom ed ha voluto, con estrema civiltà, manifestare anche il suo punto di vista:
“Mi spiace per quanto accaduto alla signora, ma vi assicuro – ha detto – che non siamo tutti delinquenti e che anche noi fatichiamo ad integrarci, ho studiato finché ho potuto ed ora sono in cerca di lavoro, ma quando vedono come mi chiamo, mi mettono alla porta. Anche noi vogliamo vivere in pace.”
Assenti le istituzioni, presenti invece, a sostegno della manifestazione di Pettinari, tutti gli eletti in Abruzzo del M5S, dai parlamentari Gianluca Vacca e Daniela Torto, ai consiglieri regionali Barbara Stella e Sara Marcozzi, alla consigliera comunale Erica Alessandrini, ma anche diverse associazioni, come “Codici” , “Le Agende Rosse” ed i comitati dei quartieri di Fontanelle e Via Rigopiano. Ha preferito un distante punto di osservazione il Comitato “Per una nuova Rancitelli”, che nei giorni scorsi aveva criticato il modo con il quale si era acceso un riflettore su questo angolo della città:
“Massima solidarietà alla signora vittima di questo attentato – ci ha riferito Francesca Di Credico presidente del Comitato – ma non condividiamo certi metodi, non per questo accettiamo di essere definiti omertosi. Noi con la gente di questo quartiere – dice la Di Credico – ci viviamo gomito a gomito H24 e cerchiamo di affrontare quotidianamente i vari problemi che dobbiamo affrontare, attraverso iniziative soprattutto sociali. Se si voglio denunciare determinati episodi si va alle Forze dell’Ordine e non alla politica.”