Procura di Pescara e Ministero Economia e Finanze stanno svolgendo una serie di accertamenti sui conti della Fondazione “Pescarabruzzo”.
Si tratta di accertamenti su vari aspetti dell’attività della Fondazione, in particolare riferita agli anni in cui è stato presidente Nicola Mattoscio, divenuto di recente Segretario Generale. Lo rivela, stamane, sul quotidiano “Il Centro” il giornalista Maurizio Cirillo che parla di un fascicolo aperto dal Pm Anna Rita Mantini e che al momento non vede alcun nome nel registro degli indagati, e di una serie di verifiche degli ispettori del Mef, deputato al controllo delle attività delle Fondazioni Bancarie. Già al lavoro gli agenti della Guardia di Finanza, invitati dal Sostituto Procuratore Anna Rita Mantini ad individuare, eventualmente, anomalie nella gestione. Sotto la lente d’ingrandimento una certa attività creditizia, non prevista nello statuto della Fondazione, e presunti aggiustamenti statutari che, secondo quella che è al momento solo un’ipotesi della Procura, avrebbero rafforzato le competenze del Segretario Generale, ruolo ricoperto da qualche tempo da Mattoscio, poste quasi sullo stesso piano di quelle del presidente, ruolo attualmente ricoperto da Paola Damiani. Tuttavia l’aspetto più importante di questo approfondimento della Procura che si va, poi, ad incrociare con le verifiche degli ispettori ministeriali, sempre quanto riporta Cirillo su “Il Centro”, è il criterio adottato nell’erogazione di alcuni finanziamenti, per svariati milioni. In particolare sarebbero in corso accertamenti su un prestito obbligazionario da oltre 2 milioni di euro concesso alla Dynamin Holding, società amministrata da Antonio Martino, prima che fosse eletto in Parlamento nelle file di Forza Italia. Recentemente, tra l’altro, pare sia stata avviata richiesta di concordato preventivo per una decina di milioni di euro. Scopo di Procura e Mef è quello di capire se questo prestito poteva essere concesso oppure no. Sullo sfondo anche una serie di operazioni immobiliari con una serie di dirigenti ed ex dirigenti della Pescara Calcio, ma che potrebbero benissimo rientrare negli scopi socio-culturali della Fondazione.