Il consigliere comunale della Lega Armando Foschi ha effettuato un sopralluogo sulla pista ciclabile di Via De Gasperi, dopo una serie di segnalazioni.
La sua analisi non lascia spazio ad interpretazioni, sottolineando l’alta pericolosità di quel tratto per pedoni e ciclisti.
“Più che una pista ciclabile quella realizzata sul lato mare di via De Gasperi sembra una roulette russa o pista nera della morte dove i pochi ciclisti che coraggiosamente la percorrono, devono schivare, in ordine, una colonna di auto parcheggiate, le vetture che svoltano su via Rieti o via L’Aquila a tutta velocità, i mezzi che la usano come corsia di scorrimento veloce e, ovviamente, gli autobus che hanno la fermata proprio in mezzo al rettilineo. Questo senza considerare che l’usura determinata proprio dagli pneumatici da un lato, e le devastazioni dei lavori per la fibra dall’altro, hanno deteriorato il tappetino blu completamente invisibile per lunghi tratti, in barba a qualunque norma di sicurezza o del codice della strada. A questo punto due le soluzioni che sottoporremo alla giunta: adottare delle misure per proteggere la pista ciclabile e i ciclisti, prevedendo dei cordoli di separazione fisica dalla carreggiata, rivedendo anche gli incroci con via Rieti e via L’Aquila o, in alternativa, eliminare quella pista in vista del nuovo tracciato a doppio senso di marcia che verrà costruito in sopraelevata sul lato monte della strada, proposte che esamineremo in Commissione per poi operare una scelta ragionata”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Mobilità Armando Foschi, al termine del sopralluogo lungo la pista ciclabile di via De Gasperi-lato mare, alla presenza anche del responsabile comunale Piergiorgio Pardi. Che quella pista ciclabile fosse pericolosa e fuor di ogni logica lo abbiamo detto già durante la sua ‘pittura’ a terra, visto che la precedente amministrazione di sinistra si è limitata a far dipingere la corsia unica di marcia, con direzione sud-nord, su una parte della carreggiata stradale, cancellando oltre una cinquantina di posti auto – ha ricordato il Presidente Foschi -. Ma l’esperienza ci dice che non basta dipingere di blu una corsia di marcia e disegnarci due bici sopra per rendere quell’asse stradale inviolabile e i risultati li abbiamo verificati oggi: la pista di via De Gasperi è una roulette russa in cui, chi ci entra, non sa se arriverà sano e salvo a fine corsa. In un’ora di presenza sul posto abbiamo visto solo 2 ciclisti percorrerla, tra cui una donna che si è ritrovata incastrata tra due auto, una dietro l’altra davanti, che, schivandola per un pelo, svoltavano entrambe in via Rieti, tagliandole letteralmente la strada, ma di fatto è una manovra non delinquenziale, ma piuttosto inevitabile visto che la pista ciclabile transita proprio in mezzo all’incrocio, ed è solo il buon senso, unito alla scarsa frequentazione dell’asse ciclabile, che, sino a oggi, hanno impedito investimenti. Non basta: in un’ora abbiamo contato decine di auto che usano quello stesso asse ciclabile, oggi colorato di un celeste sbiadito, come corsia di scorrimento veloce per sorpassi a destra o, in alternativa, come asse per il parcheggio o anche la sosta per il carico e scarico delle merci. Non solo – ha proseguito il Presidente Foschi – ad aggravare le pessime condizioni di manutenzione di una irrazionale pista ciclabile, sono gli scavi realizzati per il posizionamento della fibra e che hanno lasciato fossi, buche e una strada bombardata, senza un minimo cenno delle opere di ripristino del manto stradale che pure sarebbero previste nel contratto con il Comune. Ora, francamente ci pare molto difficile riuscire a sanare un tale disastro, né ci pare concepibile lasciare quella pista in quelle condizioni aperta ai ciclisti perché se è vero che con una buona opera di manutenzione si può riparare l’asfalto, è altrettanto vero che è impossibile pensare di eliminare gli incroci carrabili tra via De Gasperi-via Rieti e via L’Aquila, che significherebbe bloccare la viabilità in quella parte del territorio. Purtroppo anche quella di via De Gasperi è il classico esempio di una pista ciclabile pensata male, progettata male e realizzata peggio, ma ora tocca alla nostra amministrazione trovare una soluzione. La prima ipotesi potrebbe essere quella di individuare con gli uffici tecnici una soluzione strutturale per proteggere quella pista ciclabile, sopraelevandola, installando dossi o cordoli di separazione tra la strada e l’asse per le due ruote, e verificare come impedire che le auto in svolta da via De Gasperi verso via Rieti, o viceversa, rischino di investire il ciclista. La seconda ipotesi, quella più probabile, prevede di cancellare completamente quella pista ciclabile visto che è già stato depositato in Comune il progetto esecutivo per la costruzione di un nuovo asse ciclabile in sopraelevata sul lato monte della strada. Gli elaborati, redatti dall’architetto Pardi, prevedono di togliere anche l’attuale pista sul lato monte, per restituire il marciapiede ai pedoni, e di ricostruire la pista a un’altezza di almeno 4 metri, a due corsie di marcia, allo stesso livello del nuovo binario della ferrovia in costruzione, con un muro di separazione che costruirà Ferrovie dello Stato, e la pista sarà realizzata in vetro e acciaio. Secondo il progetto – ha aggiunto il Presidente Foschi – quest’opera si collegherà alla rete ciclabile prevista su via Caduta del Forte-Rampigna da un lato e, dall’altro, in piazza Garibaldi-via D’Annunzio-via Conte di Ruvo. Essendo in fase di progettazione, si potrà prevedere anche il suo collegamento con la pista esistente sulle aree di risulta, permettendo di restituire alla viabilità carrabile tutta via De Gasperi, con il ripristino di almeno 50 posti auto, ed evitando anche la pericolosa commistione con gli autobus pubblici, la cui fermata oggi spezza la stessa pista. Nei prossimi giorni riconvocheremo in Commissione l’architetto Pardi per vedere il progetto della nuova pista e assumere una decisione definitiva che concretizzeremo in un ordine del giorno da portare in Consiglio comunale quale atto di indirizzo nei confronti della giunta comunale al fine di garantire la tutela e la sicurezza dei ciclisti ed eliminare una fonte di oggettivo pericolo”.