Fosso Vallelunga: di nuovo intasato e pericoloso

Fosso Vallelunga: di nuovo intasato e pericoloso. La denuncia dal consigliere comunale del M5S Massimiliano Di Pillo con a corredo una serie di foto.

La mancanza totale di manutenzione sul Fosso Vallelunga al confine tra Pescara e Francavilla al Mare ha provocato nuovamente la crescita di erbacce e il risorgere di acquitrini dai quali proliferano insetti. L’intera area torna ad essere particolarmente pericolosa, anche e soprattutto in previsione di abbondanti piogge che potrebbero provocare allagamenti. Il Consigliere Comunale del M5S Massimiliano Di Pillo, in una nota dettagliata corredata anche da diverse fotografie, lancia di nuovo l’allarme:

“Appena entrato in Consiglio Comunale nel 2014 mi occupai subito della delicata questione di Fosso Vallelunga. A seguito di un sopralluogo e grazie ad una mia sollecitazione all’allora Vice Sindaco Del Vecchio, affinché si evitasse un disastro per gli abitanti del quartiere del Villaggio Alcyone, furono stanziati €353.233 con carattere di “somma urgenza” e successivamente furono eseguiti lavori di ripulitura del fosso, che era in condizioni disastrose. A luglio del 2016, esattamente 18 mesi dopo il primo importante intervento di messa in sicurezza dell’area, la situazione tornava ad essere di nuovo preoccupante. Con un’interrogazione sollecitai il Vice Sindaco Del Vecchio a predisporre un nuovo intervento di pulitura ma, nonostante il continuo monitoraggio da parte del personale del Comune di Pescara, l’amministrazione ritenne che non fosse necessario intervenire nuovamente. Oggi, dopo 33 mesi dal provvedimento urgente, chiedo pubblicamente che si alzi di nuovo l’attenzione su quel quartiere e su quel fosso, tornato ad essere ostruito pesantemente da una vegetazione che negli ultimi 300-400 mt, proprio all’altezza delle palazzine di Via Monte Carmelo e P.zza Alcyone, ricopre l’intero canale occludendolo. Basterebbe una forte pioggia stagionale per portare a valle, oltre al deflusso dell’acqua, anche fango, terra e detriti facendo così precipitare la situazione. A nord dello stesso fosso, da settembre a giugno, la densità abitativa si implementa con l’avvio della didattica dell’Istituto Comprensivo Pescara 6, complesso scolastico che ospita moltissimi alunni, dalle scuole dell’infanzia fino alle scuole medie, rendendo la pericolosità di un’eventuale evacuazione molto più complessa di quella di semplici abitazioni. Tutto ciò comporta la necessità di affrontare un problema che, di qui a breve con le frequenti piogge autunnali, potrebbe causare emergenze difficili da risolvere in tempi strettissimi. L’annessione del fosso Vallelunga alla riserva dannunziana attraverso l’approvazione del PAN, potrebbe ridare nuova vita al canale, unico ipotetico sbocco a mare della riserva ed anello di congiunzione con la pinetina sulla spiaggia del Villaggio Alcyone. Lo stesso fosso fa da contorno alle aree individuate per la costruzione del nuovo stadio di calcio che, con l’eventuale superfetazione di cubatura, pregiudicherebbe equilibri allo stato attuale già compromessi. Servono fondi da destinare alla manutenzione ed alla pulizia di tutta la zona, intervento che ritengo indispensabile al fine di evitare accadimenti che non possiamo dominare con il semplice monitoraggio. C’è bisogno soprattutto di una nuova cultura nella cura del territorio, capace di strutturare un servizio permanente dedicato alla messa in sicurezza delle aree a rischio e dei fossi, così da non ritrovarsi, come accadde nel 2014, a ricorrere a spese “in somma urgenza” o addirittura a gestire evacuazioni del territorio che, come al solito, pagherebbero sempre e solamente i cittadini.”

 

Luca Pompei: