Rinviata al prossimo 5 dicembre l’udienza per la seconda tranche del processo nei confronti di uno squallido sodalizio dedito allo scambio di foto osè di bambini.
Lunga e penosa vicenda quella iniziata almeno una decina di anni fa e svelata soltanto nel 2014, quando gli agenti della Polizia Postale scovarono tra i file di un 56 enne del pescarese, già ai domiciliari per reati pedo pornografici, un’altra decina di foto osè riferite ad una ragazzina sui 12 anni. Ulteriori indagini portarono gli inquirenti ad una verità scioccante: a fornire quelle foto all’uomo, la sua compagna, anche lei del pescarese allora 45enne. Per questa vicenda specifica i due stanno già scontando la pena di 6 anni di reclusione, lui presso il carcere Castrogno a Teramo, lei a Madonna del Freddo a Chieti. Da quella vicenda, però, ne è saltata fuori un’altra che vede coinvolte altre due madri degeneri, amiche della prima, che erano dedite a scattare foto imbarazzanti alle loro figlie e ad inviarle all’uomo. Da qui è scaturito un secondo procedimento che, nella giornata di ieri, ha vissuto una sorta di falsa partenza per impegni concomitanti del legale dell’uomo. Si tornerà in aula il prossimo 5 dicembre.