Jacopo Ottenga tra i vincitori della decima edizione del Premio Giornalistico Nazionale sul Reportage di Guerra Antonio Russo”. La cerimonia di premiazione si è svolta oggi pomeriggio a Francavilla al Mare
Un premio che porta il nome del reporter di guerra Antonio Russo, originario di Francavilla al Mare. L’inviato di Radio Radicale è stato ucciso nel 2000 ucciso, nella notte tra il 15 e 16 ottobre, vicino a Tbilisi in Georgia, dopo essere stato rapito e torturato.
Cinque i premi conferiti e realizzati da Lupo Gioielli: il premio alla memoria è stato assegnato ad Andy Rocchelli, fotoreporter freelance ucciso nel 2014 in Donbass da un colpo di mortaio sparato dall’esercito ucraino; a ritirare il premio c’era il padre Rino. Ad Alfredo Bosco, fotoreporter freelance impegnato in Ucraina, è stato conferito il premio alla fotografia; a Nico Piro, inviato della redazione esteri TG3 con una lunga esperienza in Afghanistan, è stato attribuito il premio per la televisione; riconoscimento anche a Jacopo Ottenga, giornalista freelance di Ortona (Chieti) autore del podcast sull’uccisione di Russo intitolato ‘La congiura del silenzio’; Francesco Semprini, giornalista della Stampa, inviato di guerra in Ucraina è stato premiato per la sezione carta stampata.
Da quest’anno in memoria del giornalista abruzzese, la Fondazione Antonio Russo è tornata a promuovere il Premio Nazionale sul Reportage di Guerra, giunto alla decima edizione. La cerimonia di consegna dei premi, ospitata oggi pomeriggio dal Palazzo Sirena a Francavilla al Mare, è stata presentata dal giornalista Rai Paolo Di Giannantonio.
L’evento si è aperto con il corso “La percezione della guerra all’epoca della rete”, promosso dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, che ha permesso ai giornalisti di acquisire quattro crediti deontologici per la formazione professionale obbligatoria. A seguire la cerimonia di consegna dei riconoscimenti per le cinque sezioni del Premio la cui direzione artistica è stata curata dallo scrittore Peppe Millanta, fondatore della Scuola Macondo di Pescara.
La giuria è stata composta da Fausto Biloslavo (Il Foglio), Toni Capuozzo (Mediaset), Gabriella Simoni (Studio Aperto), Guido Alferj (Il Messaggero), Simone Gambacorta (Odg Abruzzo). L’organizzazione è stata curata dall’agenzia di comunicazione Mirus.
Due gli ospiti speciali: Nicola Pomponi, in arte Setak, un musicista e cantautore abruzzese di nascita, noto tra le tante cose per aver composto con il suo produttore Fabrizio Cesare le musiche originali della colonna sonora di War, la guerra desiderata, il nuovo film di Gianni Zanasi presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2022; l’attrice e regista teatrale Lorenza Sorino, che si è ispirata per il suo reading alla lettera della madre del giornalista scomparso Beatrice Russo.
L’evento ha avuto il patrocinio della Regione Abruzzo, del Comune di Francavilla al Mare, dell’Odg d’Abruzzo, dell’Università degli Studi di Teramo, con la media partnership di Rete 8 e Il Centro. I premi per i giornalisti sono stati realizzati del maestro orafo abruzzese Italo Lupo, che si è ispirato all’opera dell’artista Pablo Picasso “Guernica”.
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Il direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio, ha sottolineato come <Antonio Russo ha raccontato la guerra fuori dai riflettori ed è stato ucciso per questo. Antonio ha scelto una guerra che nessuno raccontava. L’uccisione di un giornalista italiano non ha trovato alcun riscontro serio da parte dell’autorità giudiziaria>.
Parole piene di orgoglio e di emozione sono state pronunciate dal sindaco di Francavilla al Mare, Luisa Russo, e dall’assessore alla Cultura Cristina Rapino.
Tra i giurati presenti alla premiazione: Gabriella Simoni (TG5), Guido Alferj (ex Messaggero), Toni Capuozzo (Mediaset) Simone Gambacorta (Odg Abruzzo).
<Il messaggio di Antonio Russo è più vivo che mai – ha spiegato il giornalista e reporter di guerra Toni Capuozzo – in questi mesi di guerra in Ucraina. Una guerra non lontana che ha generato tifoseria e narrazioni di parte. Antonio aveva scelto una parte, quella dei civili, quella della gente in cui tutti perdono. Il buon giornalismo è scomodo per tutti e deve stare solo dalla parte delle persone>.
Tra i presenti anche il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e l’assessore regionale alle Attività produttive Daniele D’Amario, e il presidente della Fondazione Antonio Russo Michele Russo.