Assolto perché il fatto non sussiste il vigile urbano di Francavilla al Mare che nei periodi di malattia organizzava sfilate.
La sentenza giunta ieri dopo un processo durato vari anni. Alla base del capo d’imputazione per l’accusa di truffa, il classico caso del dipendente pubblico che nei periodi in cui beneficiava di permessi di malattia organizzava eventi mondani, in particolare sfilate di moda. Il giudice ha, però, ritenuto che il fatto non sussiste in base ad una specifica diagnosi relativa ad una patologia ansiosa-depressiva. Del resto lo stesso Pm aveva in qualche modo, anni addietro, chiesto l’archiviazione perché non vi erano prove sufficienti per il dibattimento. Il legale dell’imputato, l’avvocato Goffredo Tatozzi, in fase dibattimentale ha dimostrato che la cura per la patologia di cui è affetto il suo assistito, prevede una terapia farmacologica, parallelamente a quella ambientale e l’organizzazione di eventi di quel tipo, oltre che un normalissimo hobby, rappresentava un’attività utile da quel punto di vista. Il giudice del Tribunale di Chieti ha, dunque, accolto totalmente la tesi difensiva , giungendo ad un’assoluzione con formula piena.