Dal giustificato allarme dopo il “caso Vasto” alle rassicurazioni tanto attese questa mattina nel corso della riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico a Pescara.
Tra i partecipanti all’ormai noto funerale di Campobasso dello scorso 30 aprile, non solo un intero nucleo famigliare di Vasto, ma anche persone da Lanciano e da Pescara. I maggiori contagi nel quartiere S.Paolo di Vasto , scarsa una decina nel quartiere Santa Rita di Lanciano e si temeva anche per alcune persone partite dal quartiere popolare di Rancitelli del capoluogo adriatico. Dalle segnalazioni di alcuni comitati il sindaco Carlo Masci ha prontamente chiesto una riunione straordinaria del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza in Prefettura e contestualmente delucidazioni dalla Asl. Ebbene questa mattina le tanto attese rassicurazioni dalla voce del Dottor Polidoro, inviato dalla Asl. Al rito funebre di un uomo di etnia Rom a Campobasso, ha partecipato una sola persona da Pescara, risultata poi positiva al tampone, gli altri quattro componenti del suo nucleo famigliari sono risultati asintomatici e poi negativi su due test consecutivi, mentre l’uomo che ha contratto il virus si è prontamente ripreso, non ha più febbre, ed è in attesa del risultato del secondo tampone. Tuttavia, ha assicurato Polidoro della Al, l’intero nucleo famigliare, non solo ha mostrato collaborazione, ma resta in quarantena all’interno della propria abitazione. Intanto la palazzina in Via Lago di Capestrano è stata nei giorni scorsi sanificata e dunque l’allarme è rientrato, come assicura lo stesso sindaco Masci:
“Parole rassicuranti da parte del Dott. Polidoro – ha esordito il primo cittadino di Pescara – fortunatamente, rispetto al focolaio vastese, qui siamo riusciti a contenere al massimo il fenomeno e questo fa il paio con i dati assolutamente confortanti sulla presenza di positivi a Pescara città, zero già da diversi giorni.”
Rassicurazioni anche dal vicario del Prefetto, il Dott. Carlo Torlontano che ne ha anche approfittato per esprimere solidarietà nei confronti della stampa, attaccata con striscioni diffamatori appesi in alcune zone del quartiere. Resta il problema, così come segnalato dai comitati di quartiere, della mancanza di controllo nei giorni del Lockdown, in quella particolare periferia:
“Il questore Francesco Misiti – ha proseguito Masci – ci ha assicurato che i controlli non sono mai venuti meno, forse qualcosa di meno nei giorni del picco contagi, perché era necessario coprire massicciamente tutto il territorio comunale, ma già da una ventina di giorni, anche grazie all’ausilio della Polizia Municipale, il territorio è di nuovo presidiato a dovere.”