Il Forum H2O presenta un esposto denunciando che i rivestimenti delle gallerie del traforo del Gran Sasso sono ammalorate. Strada dei Parchi risponde che problemi che si sono cominciati a manifestare sulla calotta, per via dell’inquinamento e per la pressione dell’acqua, non sono tali da mettere in dubbio la staticità della struttura.
L’esposto presentato dal Forum H2O riguarda la questione ambientale, e in particolare dell’acquifero del Gran Sasso che alimenta gli acquedotti dell’Aquila e Teramo, con la questione dell’adeguamento delle gallerie alla normativa comunitaria che scadeva il 30 aprile 2019 a seguito del decreto 264/2006.
Il Forum H2O nell’esposto cita un documento inedito di Strada dei Parchi secondo il quale le gallerie “Presentano allo stato odierno calcestruzzi deteriorati di modesta qualità superficiale a causa della lunga esposizione agli agenti atmosferici inquinati dai gas di scarico che con l’umidità si sono condensati sulle pareti come soluzioni acide ed hanno agito da disgregatori della pasta cementizia originaria. A questo si è aggiunto il processo di carbonatazione che nel tempo è penetrato nella massa del calcestruzzo fino a decine di centimetri alterando le sue originarie caratteristiche di resistenza ed omogeneità”, e anche “in alcuni casi, per il momento non molto diffusi, la faccia interna del rivestimento si presenta completamente disgregata e interessata da distacchi di calcestruzzo in calotta e ai piedritti”.
Franco Massimo Botticchio e Augusto De Sanctis, a nome del Forum H2O, hanno presentato l’esposto a 45 enti e 8 Procure della Repubblica lo scorso 7 novembre 2019, per denunciare lo stato in cui versano le gallerie della Autostrada A24/A25 e in particolare quella del Gran Sasso.
Strada Parchi, in una nota in merito allo stato della Galleria del Gran Sasso, afferma che “Le gallerie del Gran Sasso sono state aperte al traffico nel 1983 e nel 1989, sono strutture recenti, rispetto alla media delle autostrade italiane, costruite vent’anni prima. Quindi i problemi che si sono cominciati a manifestare sulla calotta, per via dell’inquinamento e per la pressione dell’acqua, non sono tali da mettere in dubbio la staticità della struttura.
Come peraltro abbiamo ribadito nel corso dell’audizione sulla sicurezza del Gran Sasso, svoltasi nella Commissione VII e IX Camera dei Deputati de 29 maggio scorso. Ricordiamo che negli ultimi dieci anni la struttura ha superato, senza problemi, tre grandi terremoti e una serie infinita di scosse di assestamento. Attualmente, sul piano della circolazione, il traforo del Gran Sasso ha indici di sicurezza tra i più alti rispetto a strutture simili, per via delle misure adottate, che prevedono la corsia per gli interventi d’emergenza, la riduzione della velocità e il distanziamento tra i veicoli.
In questo senso la Concessionaria si è avvalsa del contributo degli esperti del Politecnico di Milano per verificare i possibili scenari di rischio. Come Concessionari abbiamo predisposto le progettazioni per il completo adeguamento degli impianti alle nuove norme Europee. I progetti hanno ottenuto da tempo il via libera della Commissione permanente Gallerie, con alcune osservazioni che hanno portato all’integrazione dei progetti. Abbiamo da tempo inviato al Ministro Infrastrutture e Trasporti gli elaborati per avere il via libera all’avvio dei lavori. Il Consiglio Superiore Lavori Pubblici ha indicato al Ministero la via di realizzare contestualmente sia i lavori di miglioramento della struttura sia quelli di adeguamento degli impianti. Il tutto in attesa di definire con il Commissario di Governo tutti gli interventi che si renderanno necessari per la messa in sicurezza dai rischi di inquinamento dell’acquifero. Appena avremo il via libera procederemo”.