La candidata a Garante dei Detenuti abruzzesi Rita Berardini in un incontro organizzato da Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzi, a cui hanno partecipato anche il segretario, Vincenzo Di Nanna e Riccardo Chiavaroli (FI), ha annunciato la decisione intraprendere dalla mezzanotte di oggi lo sciopero della fame di dialogo nei confronti del ministro della Giustizia.
Rita Bernardini sulla sua candidatura a Garante dei Detenuti “Verrò volentieri in Abruzzo se sarò eletta Garante, e credo che dall’Abruzzo anche per alcuni momenti d’intesa che abbiamo con esponenti politici e col presidente D’Alfonso può partire un esempio per tutta l’Italia. Io ho girato quasi tutte le carceri italiane, che sono più di 200. In tutti gli istituti quel che i detenuti dicono è: qui non funziona la magistratura di sorveglianza, perché presentano le istanze e non ricevono risposte. Gli organici della magistratura di sorveglianza sono insufficienti. Qui in Abruzzo ci sono oltre 1700 detenuti, 8 istituti penitenziari, i magistrati previsti sono 5, compreso il presidente, che però è un posto vacante: il presidente del tribunale dell’Aquila non c’è- ha proseguito l’esponente radicale. Sono 4 giudici di sorveglianza che devono seguire 1700 detenuti: sapete quante istanze presentano i detenuti? Un giudice dovrebbe seguirne, in base all’ordinamento, 250: qui ne hanno ciascuno 420. Su 1600 assistenti sociali ce ne sono in esercizio 900: stiamo parlando di deficit che devono essere assolutamente colmati. Per questo inizierò da mezzanotte uno sciopero della fame di dialogo nei confronti del ministro della Giustizia affinché venga affrontato questo problema: lo inizio per tutta Italia, ma mi piace farlo qui, dall’Abruzzo”.