Il 14 ottobre, in occasione della giornata mondiale della vista, torna la campagna di sensibilizzazione, promossa dall’Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità Italia Onlus, nata dalla collaborazione tra Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e Società Oftalmologica Italiana.
Quasi tutte le malattie che minacciano la vista possono essere curate o arginate se diagnosticate in tempo ma solo il medico oftalmologo ha gli strumenti e la competenza per farlo.
L’agenzia, da più di quarant’anni, si batte per diffondere le buone pratiche di prevenzione oculare e potenziare i servizi di cura e riabilitazione visiva nel nostro Paese, lavorando a stretto contatto con le istituzioni sanitarie nazionali e internazionali.
Il professore Leonardo Mastropasqua, direttore del Centro Nazionale di Alta Tecnologia in Oftalmologia dell’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara, evidenzia che “ il 40 percento dei referti ha rivelato una malattia conclamata o segni premonitori: in particolare proprio nelle persone senza sintomi. Ecco perché è importante farsi visitare periodicamente, soprattutto dopo i 40 anni di età”.
Come si legge sul sito internet di IATB Italia Onlus “L’occhio pesa lo 0,27 percento del corpo, ma riceve più dell’80 percento delle informazioni che ci giungono dall’esterno. La vista è un dono prezioso ma molte malattie e comportamenti la minacciano. Sì, le malattie che minacciano la vista toccano oltre 3 milioni di persone in Italia e molte di più sono a rischio perché Glaucoma, Retinopatia diabetica e Maculopatie crescono assieme all’età e alle malattie croniche.
Il pericolo di perdere del tutto o in parte la vista è cresciuto negli ultimi anni. La vita al chiuso e l’uso dei dispositivi elettronici aumentano il rischio miopia e affaticano l’occhio perché gli impediscono di riposare. Aumentano i casi anche tra i giovani con una incidenza di uno su tre”.