Ci sono due indagati nella vicenda della morte per annegamento, anche se dovrà essere l’autopsia a confermarlo, di Mohamed, il 14enne marocchino disperso in mare a Giulianova nella giornata di lunedì, 24 giugno, e il cui corpo senza vita è stato rinvenuto appena fuori dall’imboccatura del porto due giorni dopo.
Nelle scorse ore sono stati notificati gli avvisi di garanzia ad un bagnino e al legale rappresentante dell’azienda che gestisce il salvamento a nuoto. Si tratta di un atto dovuto in questa fase, anche per consentire agli indagati la nomina di un consulente di parte nell’autopsia disposta dal sostituto procuratore Andrea De Feis, titolare delle indagini, sul corpo del 14enne marocchino. Le indagini coordinate dalle procura di Teramo vogliono provare a stabilire se ci siano stati davvero ritardi nell’operazione di soccorso a Mohamed, poi deceduto. L’amico che insieme a lui era entrato in acqua ha raccontato fin da subito di non essere stato creduto quando ha dato l’allarme. Sia la guardia costiera che i carabinieri della compagnia di Giulianova stanno provando a ricostruire i fatti, avendo già ascoltato diverse testimonianze, per poi fare rapporto completo al magistrato inquirente. Mohamed ed il suo amico Said erano partiti da Teramo lunedì scorso per raggiungere Giulianova e fare un bagno. Come noto i due sono entrati in acqua su un materassino gonfiabile e dopo essersi allontanati dalla riva i due ragazzini sono infatti rimasti in balia del mare mosso. Said è riuscito a tornare indietro a nuoto e a dare l’allarme mentre Mohamed è stato inghiottito dal mare.