La Piccola Opera Charitas di Giulianova oggi non pagherà gli stipendi ai propri dipendenti.
Questo a causa delle ristrettezze economiche che già da diversi mesi i rappresentanti dell’Istituto avevano denunciato ai sindacati, difficoltà finanziarie dovute ai forti ritardi nei pagamenti da parte della Asl di Teramo e dei Comuni. Per questo da lunedì motivo è iniziata una mobilitazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil per rivendicare il pagamento degli stipendi e sensibilizzare la cittadinanza. Inoltre le sigle sindacali hanno richiesto una immediata riapertura del confronto con la Asl di Teramo e con la Regione Abruzzo per cercare di trovare, a stretto giro, una soluzione a questo problema. “I lavoratori sono stanchi ed esasperati. E’ difficile prendersi cura di chi ne ha tanto bisogno con l’incertezza di portare a casa lo stipendio”, spiegano Amedeo Marcattili (Fp Cgil), Alberico Maccioni (Fp Cisl) e Alfiero Di Giammartino (Uil Fpl). «Nella struttura lavorano soprattutto donne, madri di famiglia e sovente monoreddito». Le Organizzazioni Sindacali chiedono alla Fondazione di pagare le retribuzioni ai dipendenti: «a pagare non possono essere sempre i lavoratori, forse gli unici, che hanno sempre fatto il loro dovere». Alla Asl di Teramo ed alla Regione Abruzzo si chiede di esprimere chiarezza sul futuro della Piccola Opera Caritas e di individuare una via di uscita sulla quale poi gli impegni reciproci vadano mantenuti: «il tempo delle chiacchiere da salotto è scaduto».