A poco più di un mese dal dissequestro disposto dal Tribunale del Riesame, sono nuovamente scattati i sigilli per Palazzo Gavioli su disposizione della Corte d’Appello che, su richiesta della Procura Generale, ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca.
Stavolta ad agire sono stati i carabinieri della Forestale d’Abruzzo. Il sindaco Jwan Costantini è stato nominato custode giudiziario. La questione del palazzo, o meglio dello scheletro dell’edificio, nell’ultimo consiglio comunale era tornata nuovamente al centro del dibattito politico. Da una parte la richiesta la “Il Cittadino governante” di Franco Arboretti il quale chiedeva l’abbattimento dello stabile, dall’altra l’impossibilità -secondo l’amministrazione- di poter accogliere la richiesta, visto che l’edificio era ancora sotto esame da parte degli organi giudiziari. Secondo Arboretti tuttavia la questione va distinta su due piani: quello giudiziario e quello amministrativo. Pertanto il nuovo sequestro non impedirebbe l’abbattimento, come avvenuto per altri edifici ritenuti irregolari. Sulla complicata vicenda si stanno attivando anche i legali della “Gavioli arte e restauri” che è proprietaria anche del terreno su cui sorge l’immobile.” La decisione della Corte d’Appello che smentisce quanto sostenuto dal Riesame da come si legge nelle carte -hanno detto gli avvocati- è motivata solo dal fatto che, con il dissequestro, la ditta avrebbe potuto vendere il terreno, cosa che non ha mai pensato di fare. Per questo siamo pronti per presentare un’altra richiesta di dissequestro, in attesa che la Cassazione si pronunci con una parola definitiva”. Insomma la vicenda è tutt’altro che vicina all’epilogo.