La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 12 anni di reclusione nei confronti di Dante Di Silvestre per l’omicidio dell’imprenditore informatico di Giulianova Paolo Cialini .
La Suprema Corte ha respinto il ricorso dei legali del caldaista sessantunenne di Mosciano Sant’Angelo che nel giugno del 2016 ha accoltellato e ucciso l’imprenditore informatico
quarantunenne di Giulianova per un diverbio scoppiato per motivi stradali sotto gli occhi della figlioletta della vittima.
Il fendente era stato sferrato mentre i due si trovavano all’angolo tra viale Orsini e via Verdi a Giulianova e ad assistere all’aggressione mortale era stata la bimba di 6 anni, rimasta nell’auto del padre Paolo Cialini e unica testimone dell’omicidio. I giudici in primo grado hanno condannato Dante Di Silvestre a 14 anni di reclusione per omicidio volontario, al termine del processo celebrato con rito abbreviato.
In secondo grado la pena è stata ridotta a 12 anni e i legali del caldaista hanno presentato ricorso sostenendo per il loro assistito la mancanza del dolo e quindi l’omicidio preterintenzionale e non volontario. Di diverso avviso la Suprema Corte che ha, invece, confermato la condanna a 12 anni. Per Di Silvestre, che da dopo la sentenza di primo grado si trova agli arresti domiciliari, scatta la reclusione in carcere.