Giustizia esosa a Lanciano: la perizia d’oro in Cassazione, il legale di una pensionata del capoluogo frentano ricorre alla suprema corte per un caso incredibile.
E’ una vicenda giudiziaria talmente elementare nella sua struttura originale che, pensare siano passati già 10 anni dal suo avvio, lascia senza parole. A rendere ancora più grottesca la storia una consulenza faraonica per una banale stima su lavori da meno di 10 mila euro, di ben 5500 euro, perfino avallata anche dalla Corte d’Appello. Per l’anziana lancianese, oggi 70enne, che vive di una pensione minima, sembra di non poter mai svegliarsi da quello che sembra un vero e proprio incubo. Il caso é un classico in ambito civile, un cliente che resta insoddisfatto da una prestazione lavorativa e chiede conto alla competente autorità giudiziaria, nello specifico la donna ha ritenuto che la ditta che le ristrutturato parzialmente la sua abitazione, non avrebbe svolto i lavori secondo le indicazioni fornite. Da qui la citazione in giudizio, parliamo di 10 anni fa, e già per questo la vicenda ha del clamoroso, a rendere ancora più incredibile il tutto la parcella richiesta da un consulente per la perizia svolta nella casa della donna: 5500 euro che il giudice di Corte d’Appello ha stabilito che vengano pagati. Soldi e tempo che la donna teme di non avere più, non solo per l’età, ma anche per una disponibilità personale limitata avendo già speso parecchi soldi. Il suo legale Vincenzo De Lauretis ha così deciso di ricorrere in Cassazione per verificare se l’operato dei magistrati di Lanciano sia stato corretto o meno, visto che su una pratica così modesta, la macchina giustizia, e quindi lo Stato e quindi i contribuenti, abbia dovuto sperperare cosi tanti soldi e tempo.