Gran Sasso, Caputi: “Nei prossimi mesi indagini all’esterno del traforo”

Le perforazioni continuano ma all’esterno del traforo: lo ha spiegato il commissario straordinario nominato dal governo Pierluigi Caputi nell’audizione in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.

Il commissario Caputi ha sottolineato che “nei prossimi mesi non ci saranno perforazioni per i carotaggi nelle due gallerie del traforo del Gran Sasso ma le attività propedeutiche alla progettazione dell’importante intervento di messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso e dell’inizio dei lavori, sono state programmate all’esterno del traforo”.

Caputi ha spiegato che “Prossimamente si avvieranno indagini all’esterno visto che sono state autorizzate cinque perforazioni che saranno effettuate dalla Italfer, del gruppo Rfi. Di indagini all’esterno del traforo ce ne saranno molte, quando ci saranno le condizioni cominceremo con le cinque che hanno concluso positivamente l’iter. Naturalmente, siamo concentrati anche nell’esame di quanto accaduto in merito alla sospensione dei lavori in galleria per valutare eventuali rotture e i motivi dell’innalzamento del livello di torbidità dell’acqua”.

Nel corso dell’audizione l’amministratore delegato di Strada dei Parchi Costantino Ivoi ha sottolineato come “sicurezza e diritto alla mobilità degli utenti vadano sempre tutelati ma, purtroppo, rispetto ai disagi provocati all’utenza e al territorio nei giorni scorsi a causa della chiusura al traffico della Galleria del Gran Sasso, SdP può solo prendere atto, con il consueto spirito collaborativo, delle decisioni assunte dal Commissario per la messa in sicurezza del Gran Sasso, ing. Caputi”.

La Società ha voluto ricordare per il futuro “l’importanza di un coinvolgimento preventivo degli altri gestori autostradali e stradali, come ANAS, da parte del Commissario, per verificare nell’arco di tempo dei lavori, anche la percorribilità della viabilità ordinaria alternativa”, come la Statale delle Capannelle, attualmente penalizzata da diversi cantieri.

“Ad oggi, per consentire al Commissario di eseguire i sondaggi propedeutici ai lavori, l’unica soluzione, con una galleria interdetta e con le limitazioni al transito introdotte nel 2018 a tutela della sicurezza dell’acquifero, è quella del regime a senso unico alternato per una galleria alla volta. Una modalità che, nei pochi giorni per cui è stata applicata nelle scorse settimane, ha comportato una contrazione del traffico del 10% per i mezzi leggeri e del 20% per i mezzi pesanti”, ha affermato Ivoi dopo un quesito posto dal parlamentare di FdI Rachele Silvestri, originaria delle Marche ma eletta in Abruzzo, la quale ha chiesto inoltre se sussiste la possibilità di una riduzione del pedaggio per la tratta interessata dai lavori. L’ad Ivoi ha concluso:

“Sulle tariffe ogni decisione spetta al concedente, il Ministero per le infrastrutture e i Trasporti, in quanto concessionaria non abbiamo alcuna autonomia di intervento”.

Intanto su fronte giudiziario l’inchiesta della Procura di Teramo sull’intorbidamento dell’acqua del Gran Sasso muove i primi passi. Leggi anche: Acqua torbida Gran Sasso, l’inchiesta avvia i primi passi

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