A partire da lunedì 14 ottobre e fino al 30 novembre, il Traforo del Gran Sasso sarà interessato da 21 perforazioni, per la captazione delle acque. Nei giorni scorsi la deputata Daniela Torto ha presentato una interrogazione parlamentare al Ministro
La vicenda è iniziata ad agosto quando è stato depositato, per la procedura di Valutazione di Incidenza, un progetto di captazione delle acque per effettuare 21 perforazioni all’interno e all’esterno delle gallerie autostradali, in alcuni casi per oltre 300 metri.
Su questo delicato problema è intervenuta l’On.le Daniela Torto, capogruppo del M5S della Commissione bilancio della Camera dei Deputati, che qualche giorno fa ha presentato l’interrogazione a risposta scritta n. 4-03559 al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, chiedendo se era a conoscenza della situazione e quali iniziative avrebbe inteso assumere per evitare le 21 perforazioni in profondità del Gran Sasso.
Sulla vicenda è intervenuta con un comunicato anche la consigliera comunale di Roseto degli Abruzzi, Rosaria Ciancaione, capogruppo dei liberi progressisti.
“Nello scorso 12 agosto il Commissario Straordinario per la Messa in Sicurezza del Sistema Idrico del Gran Sasso, come noto” – scrive la Ciancaione “ ha avviato la Procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale per definire una soluzione progettuale di captazione delle acque del sistema idrico del Gran Sasso, comportante la realizzazione di indagini geognostiche, geofisiche e monitoraggio sondaggi geognostici con ben 21 perforazioni in profondità sul massiccio, di cui 2 oltre i 300 metri di profondità che andranno ad intercettare la risorsa acqua.
In proposito – continua la consigliera – voglio sottolineare che il nostro gruppo ha presentato, in collaborazione con attivisti di Castellalto, in data 12.9.24, due osservazioni al Comitato VIA della Regione Abruzzo nell’ambito della procedura, che, purtroppo, non hanno sortito effetti per ottenere un giudizio sfavorevole del Comitato che, in tal caso, avrebbe fermato le indagini geognostiche e geofisiche.
Le nostre osservazioni erano motivate anche dal parere favorevole dell’Ente Parco subordinato al rispetto di 16 prescrizioni, tra cui la n. 15, in base alla quale in nessun caso “potrà darsi corso a nuove captazioni vietate dalla vigente normativa” che, invece, rappresentano la vera finalità dichiarata agli atti della procedura.
Il Commissario ha pensato di liberarsi dell’incongruenza affermando che questa fase non riguardi nuove captazioni, sicchè, a partire da lunedì 14 ottobre e fino al 30 novembre, il Traforo del Gran Sasso sarà interessato da 21 perforazioni, con gravi disagi al traffico veicolare/pendolare permesso su una sola galleria, a senso unico alternato, con un sostanziale isolamento della città di L’Aquila, e, oltretutto, da ieri, fino a domenica 13 ottobre, tra le 23.00 e le 5.00 del mattino, è anche interrotta l’erogazione idrica in vaste aree del comprensorio aquilano per accumulare acqua nei serbatoi gestiti dalla GSA, al fine di far fronte a possibili contaminazioni dell’acqua drenata.
Ma di fronte a una chiara incongruenza tra le affermazioni commissariali e le finalità delle perforazioni, di fronte a disagi e rischi da contaminazioni, oltre che a possibili danni erariali” – conclude Ciancaione “non vogliamo darci per vinti, convinti che l’interrogazione presentata dall’On.le Daniela Torto possa indurre il Ministro dell’Ambiente ad evitare che si realizzi questo ulteriore scempio ambientale e sociale nel nostro Abruzzo”