Gran Sasso: Ruzzo Reti lavora per evitare disservizi

Partite le indagini geognostiche per la sicurezza del traforo e dell’acquifero del Gran Sasso: la Ruzzo Reti, garantisce un controllo h24 sulla qualità dell’acqua e ha sospeso temporaneamente le chiusure notturne delle condotte nei comuni teramani

Con l’avvio delle indagini geognostiche per la messa in sicurezza del traforo e del sistema idrico del Gran Sasso è molto importante il lavoro che sta portando avanti la Ruzzo Reti con i suoi sistemi, le sue procedure e le sinergie collaudate con gli altri Enti di controllo.

“Stiamo lavorando per evitare disservizi” – ha dichiarato Alessia Cognitti, Presidente della Ruzzo Reti.

Per le acque scaturite dalla sorgente Gran Sasso, la Ruzzo Reti sta assicurando un monitoraggio h24 attraverso diversi sistemi innovativi di early warning (allarme precoce), con l’utilizzo di strumentazioni all’avanguardia come le stazioni con sonde multi parametriche, Gascromatografia e Biomonitoraggio con emissione veloce di allarmi e relativa messa a scarico in caso di eventuali criticità rilevate.

Una sospensione dell’erogazione idrica è avvenuta tra martedì notte e mercoledì mattina, ma in alcune zone la distribuzione dell’acqua è ripresa con ritardi rispetto agli orari comunicati, sollevando alcune proteste.

Nella serata di ieri la società acquedottistica ha sospeso le chiusure notturne delle principali condotte idriche, che erano previste per oggi, sabato e lunedì. Queste interruzioni erano state pianificate come parte degli interventi di sicurezza sul sistema idrico che serve numerosi comuni nel territorio di Teramo, tra cui Isola, Tossicia, Colledara, Montorio, Torricella, Campli, Civitella, Canzano, Castellalto, Bellante, Sant’Omero, Teramo, Notaresco, Morro d’Oro, Roseto, Sant’Egidio, Ancarano, Corropoli, Torano, Nereto, Controguerra, Colonnella e Mosciano.

Le indagini sono essenziali in previsione dei lavori veri e propri di messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso previsti nel 2025 e che dureranno almeno due anni.