Il governatore d’Abruzzo Marco Marsilio ha scritto al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini per sollecitare un intervento comune nei confronti del Governo per ottenere il riconoscimento dello stato di emergenza per l’eccezionale grandinata del 10 luglio scorso.
Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio ha scritto a Stefano Bonaccini , che è anche presidente della Regione Emilia Romagna, e ai presidenti delle Regioni Marche, Molise e Puglia per chiedere, tutti insieme, al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza e il conseguente indennizzo per i danni arrecati dall’eccezionale grandinata dello scorso 10 luglio.
In una nota della Regione Abruzzo si legge che “Il presidente Bonaccini ha pienamente condiviso l’iniziativa e assicurato che se ne farà portatore a nome di tutte le regioni interessate. Secondo quanto riporta il quotidiano regionale ‘Il Centro’ la Protezione civile avrebbe respinto la richiesta di stato di emergenza, anche se la comunicazione ufficiale del rigetto non sarebbe ancora pervenuta alla Regione Abruzzo: i danni stimati di quella grandinata, balzata agli onori della cronaca nazionale per la grandine delle dimensioni di una arancia, ammontano a oltre 222 milioni di euro“.
Intanto il sindaco di Pescara Carlo Masci, a proposito del mancato riconoscimento dello stato di emergenza per la grandinata devastante e per il nubifragio che lo scorso 10 luglio si sono abbattuti su parte dell’Abruzzo, afferma : “La ritengo una cosa gravissima perché sicuramente abbiamo vissuto una situazione drammatica che emerge dai numeri relativi ai danni e dalle immagini di quel giorno circolate in tutta Italia. È una questione trattata con una superficialità incredibile che ora ricade sui cittadini.
Nel capoluogo adriatico i danni sono stati stimati in oltre 91 milioni di euro. Il primo cittadino ricorda che si è trattato di una situazione che non si era mai verificata a Pescara: una grandinata in cui cadevano palle da baseball a cui è seguita un’alluvione di quelle proporzioni.Credo sia stato sottovalutato il fenomeno. Le vittime di questa superficialità sono i cittadini, molti dei quali non erano assicurati. Questo non va assolutamente bene. Ci sono stati realmente dei danni e non capisco come si faccia a dire che non è stata un’emergenza”.
Il sindaco di Vasto Francesco Menna, non ci sta ed esprime disappunto per il mancato riconoscimento dello stato di calamità per la provincia di Chieti e chiede di rivalutare i criteri per il risarcimento.
Menna evidenzia che”Nemmeno un euro arriverà a Vasto per i danni causati dalla grandinata dello scorso 10 luglio quando furono presentate denunce per un ammontare complessivo di 12.144.201,00 euro. A nulla è servita anche la richiesta al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio per chiedere il riconoscimento dei danni subiti non solo dai residenti ma da quanti quel giorno si trovavano in città.
Il solo Comune di Vasto ha registrato oltre seimila denunce, per danni a terreni e mezzi agricoli, immobili e automezzi, regolarmente inviate alla Regione Abruzzo, ma questi numeri non sono stati sufficienti per ottenere lo stato di emergenza e quindi niente indennizzi. Come ente abbiamo provveduto a segnalare alla Regione i danni subiti, ma la risposta è stata negativa”.
Il sindaco di Francavilla al mare Antonio Luciani, per il mancato riconoscimento dello stato di emergenza per la grandinata devastante e per il nubifragio che lo scorso 10 luglio si sono abbattuti su parte dell’Abruzzo, annuncia che protesterà in ogni sede e con ogni mezzo.
Luciani afferma che “E’ stata una delle città più colpite e ora loro vorrebbero liquidarci con una pacca sulla spalla e via. I danni stimati superano i 62 milioni di euro. Uno Stato distante anni luce dai territori, dalle persone, dalla vita reale. Politici distratti dalla vita romana, concentrati solo sui numeri sbagliati come percentuali elettorali, numero di elettori. Solo uno Stato così può prendere una decisione come questa”.
La deputata abruzzese del Movimento 5 Stelle Daniela Torto annuncia che presenterà un’interrogazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’onorevole Torto in una nota scrive che lo farà “Innanzitutto per sapere se la notizia di stampa corrisponde al vero e, in caso affermativo, quali siano le motivazioni che hanno determinato la non concessione dello stato di emergenza”. Ad annunciarlo è la , in seguito alla notizia, secondo cui i rimborsi per i danni ricevuti a seguito della violenta grandinata del mese di luglio, avvenuta in Abruzzo, non ci saranno.
Mi batterò per quella parte dell’Abruzzo ferita dalla violenta grandinata affinché non rimanga senza aiuto. Sto valutando anche la possibilità di presentare in commissione V della Camera dei Deputati proposte sulla legge di Bilancio per aiutare l’Abruzzo.
Sembrerebbe che i requisiti per dichiarare lo stato d’emergenza non ci siano perché la forte grandinata non ha comunque fatto attivare misure straordinarie di assistenza alla popolazione. Ritengo che, qualora non ci fossero tali requisiti, le istituzioni nazionali debbano trovare un altro strumento per aiutare le popolazioni e le istituzioni che sono state danneggiate. Non ci si può permettere di fermarsi di fronte ad un tecnicismo, mentre la violenza della grandinata ha effettivamente causato moltissimi danni, stimati in Abruzzo in 222 milioni di euro. Se le norme vigenti non prevedono il rimborso per i danni provocati da un evento di quelle proporzioni, allora credo sia necessario apportare le opportune modifiche”.