Sono due le aziende che hanno ufficialmente presentato una manifestazione di interesse alla dirigenza della Honeywell di Atessa per investire nel sito produttivo della Val di Sangro.
Sembrano profilarsi all’orizzonte novità positive per i 400 lavoratori della Honeywell di Atessa rimasti senza stipendio dallo scorso 5 marzo. A manifestare il proprio interesse sono state due aziende: la Eldor e la Imm Hidraulics spa. La prima è una multinazionale leader nel settore automotive e specializzata nella produzione di sistemi di accensione, centraline elettroniche, attuatori Abs e sistemi per veicoli ibridi ed elettrici che rifornisce le principali case automobilistiche mondiali. La Imm Hydraulics spa, che si trova proprio di fronte alla Honeywell, è leader nella produzione internazionale di tubi e raccordi oleodinamici che nel 2013 è entrata a far parte di Interpump Group Spa, il maggior produttore mondiale di pompe a pistoni professionali ad alta pressione per acqua ed uno dei principali gruppi che opera nel settore dell’oleodinamica a livello mondiale. La Honeywell, dopo aver annunziato la chiusura dello stabilimento, si è detta disponibile a cedere gratuitamente il sito produttivo ed ha delocalizzato la produzione in Slovacchia per una questione di costi-benefici. Le due aziende in questione, invece, sono abruzzesi e vogliono continuare a produrre nella nostra regione. La Eldor , infatti, è già partner dell’industria Tecnomatic Group spa che ha sede a Corropoli e si occupa di progettazione e realizzazione di linee e macchine automatiche per conto di multinazionali del settore della componentistica auto, elettrodomestici e prodotti elettrici tra cui c’è anche la Honeywell. Intanto c’è ancora molta incertezza sulla decisione del riconoscimento della cassa integrazione straordinaria fino al febbraio del 2019. La Cigs è anche una garanzia per la re-industrializzazione poichè una parte dei dipendenti potrebbe, come prevede l’accordo al Mise del 16 febbraio scorso, essere richiamata al lavoro da una delle aziende che prenderà il posto della fabbrica dei turbocompressori. Pertanto, visto che il Mise ha previsto l’ammortizzatore sociale tra i termini dell’accordo post-chiusura di Honeywell ma il Ministero del Lavoro non concede la cassa integrazione alle aziende con cessata attività, le Rsu Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto che venga convocato un tavolo urgente a Roma.